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Cronaca

“Mille euro per arrivare in Italia”, fermato scafista tunisino

L'uomo di 39 anni, ha messo in pericolo la vita di tanti migranti, conducendoli a bordo di una imbarcazione di circa 15 metri in un viaggio tra la Libia e l'Italia. Tutti sono stati soccorsi nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum

Fermato dalla polizia perché ritenuto responsabile di aver guidato una imbarcazione di circa 15 metri in viaggio tra la Libia e l'Italia. A. M., 39 anni, di nazionalità tunisina, ha portato in Italia 221 individui di nazionalità siriana (tra i quali 99 uomini, 50 donne e 72 minori), violando le norme sull'immigrazione. I fatti risalgono al 29 agosto 2014 e sono aggravati dall'esposizione al pericolo di vita dei migranti, dall'aver condotto verso il territorio italiano più di cinque persone e dall'aver tratto profitto, anche indiretto, da tali azioni. In dettaglio, il provvedimento è stato eseguito - con rintraccio presso il centro di permanenza temporanea di Pian del Lago, dove l’uomo era stato inserito dopo lo sbarco.

Il 29 agosto 2014 l'equipaggio della nave Sirio della Marina Militare, impegnata nell'operazione Mare Nostrum, ha soccorso una imbarcazione alla deriva e in difficoltà di navigazione con a bordo numerosi migranti clandestini.

Nel corso delle operazioni di sbarco, controllo, assistenza ed identificazione dei soggetti arrivati in porto, personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile ha avviato immediate indagini finalizzate ad individuare i promotori, gli organizzatori ed i responsabili del trasporto dei migranti.

Le informazioni raccolte hanno permesso di stabilire che il viaggio, ad ogni migrante, era costato tra 800 e i 1000 dollari, con partenza dalla città libica di Sabrata e che l’uomo identificato e poi arrestato era colui che aveva condotto l'imbarcazione poi soccorsa dalla nave della Marina Militare.

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