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Cronaca Tommaso Natale

Assalto alla gioielleria "Sasso" Arrestato il secondo rapinatore

In due lo scorso 30 dicembre fecero irruzione all'interno del negozio a Tommaso Natale esplodendo un colpo di pistola e picchiando il proprietario. Latitante da mesi, è stato tradito da una notte in albergo passata in città

Sarebbe lui secondo gli investigatori il secondo autore della violenta rapina, durante la quale fu esploso un colpo in aria e il titolare fu picchiato, alla gioielleria “Sasso” di Tommaso Natale compiuta lo scorso 30 dicembre  (guarda il video della rapina). Agenti della polizia di stato, appartenenti alla sezione “Antirapina” della Squadra Mobile hanno tratto in arresto G.B.P., 34enne pregiudicato, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Luigi Petrucci, su richiesta del pm Carlo Lenzi.

Quel pomeriggio, G.B.P. insieme ad un complice, M.A., già identificato e denunciato per lo stesso reato, fecero ingresso nel negozio, armati di pistola e con al seguito un grosso borsone. Prima di saccheggiare le vetrine della gioielleria e razziare circa duecento mila euro di gioielli, i due fecero in tempo ad esplodere un colpo d’arma da fuoco in direzione del titolare della gioielleria che, fortunatamente scansò il proiettile. Ad esplodere quel proiettile fu proprio il G.B.P. che, nel corso delle ultime settimane, si era però reso irreperibile.

Alla sua identità i poliziotti erano risaliti, non solo grazie alle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso della gioielleria ma anche ad indizi inequivocabili acquisiti all’interno dell’abitacolo della vettura intestata ad un congiunto di M.A., usata dai complici per raggiungere piazza Tommaso Natale ed abbandonata in una strada limitrofa nella concitazione della rapina. All’interno della vettura fu infatti ritrovato un documento di identità di G.B.P.

Sul pregiudicato dello Zen e suoi luoghi di sua principale frequentazione si sono concentrati in queste settimane i poliziotti della Mobile palermitana. L’uomo ha lasciato tracce di sé e dei suoi passaggi in alcune città dell’alta Italia dove si era appoggiato ad alberghi e domicili di fortuna, fornendo false generalità ed eludendo così il sistema di controllo telematico che, in tempo reale, comunica alle Questure i nominativi degli alloggiati in strutture alberghiere. Ieri sera, il pregiudicato ha invece scelto di alloggiare, insieme alla compagna, in un albergo del centro palermitano, stavolta, senza adottare la cautela di comunicare false generalità.

Non appena l’albergatore ha comunicato alla Questura la lista degli alloggiati è scattato l’allarme ed una massiccia aliquota di poliziotti delle “volanti” e della Squadra Mobile è giunta nell’albergo segnalato. L’uomo è stato visto scorgersi dal pozzo luce della struttura forse in procinto di  un estremo tentativo di fuga, alla fine, scoraggiata dalla presenza dei poliziotti. L’uomo è stato così tratto in arresto e la compagna denunciata per favoreggiamento della sua latitanza.

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