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Cronaca

"I clan dietro la carriera di Aronica", il giocatore: "Solo stupidaggini"

Il pentito della Ndrangheta Luigi Bonaventura, intervistato dalla trasmissione di Raitre Presa Diretta, tira in ballo il difensore come esempio di calciatore "accompagnato dalla mafia"

Strani e presunti intrecci tra pallone e mafia. La domenica bestiale di Salvatore Aronica non si è limitata alla pesante sconfitta dei rosanero sul campo del San Paolo, nel pomeriggio.  Nel corso della puntata di Presa Diretta, andata in onda iera sera su raitre, il neoacquisto rosanero è stato tirato in ballo da un pentito della Ndrangheta, Luigi Bonaventura, che intervistato nel corso del programma avrebbe raccontato di come alcune carriere di calciatori siano "spinte" dalla mafia, "non per una questione di soldi, ma di potere" delle famiglie. Facendo anche i nomi di Giuseppe Sculli e dello stesso Aronica. Aronica, palermitano classe '78, nel 1996 passò dal Bagheria che militava tra i dilettanti alla Juventus, dove in due stagioni collezionò soltanto una presenza, prima di trasferirsi al Crotone, dove rimase fino al 2002.

L'unica "prova" di questi strani intrecci, sarebbe un video dove si vede un giovanissimo Aronica al matrimonio dello stesso Bonaventura, considerato reggente di una delle ‘ndrine più potenti nel Duemila. “Sono stupidaggini - ha replicato Aronica al quotidiano Il Mattino – ho già diffidato tutti”, alludendo a possibili vie legali in caso di diffamazione. “Sono stupidaggini. Il matrimonio? Era il cugino del presidente, che ne potevo sapere io?“.

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