Operai dell'Ansaldo Breda in assemblea. I lavoratori dello stabilimento di Carini si sono riuniti, dopo la giornata di sciopero indetta dai sindacati, per discutere del proprio futuro occupazionale. Sono i 160 della fabbrica del gruppo Finmeccanica che nel palermitano si occupano di "revamping" di carrozze ferroviarie. "Come sempre a pagare il prezzo più alto della crisi, sono i lavoratori siciliani", hanno dichiarato Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo-Trapani e Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo-Trapani. Dopo il distacco di 35 dipendenti inviati verso il sito di Reggio Calabria i sindacati hanno denunciato che l'azienda ha "spostato", senza preavviso, altri 15 operai verso Napoli.

Ieri mattina i lavoratori hanno manifestato davanti alla sede della presidenza della Regione, mentre in serata i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm hanno incontrato a Palazzo D'Orleans l'assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri e Nelli Scilabra, capo della segreteria tecnica del governatore Rosario Crocetta. L'assemblea di fabbrica è stata organizzata per definire le iniziative di protesta da mettere in campo. Per i sindacati c'è il rischio che la società Ansaldo Breda intenda dismettere il sito di Carini e per questo chiedono l'intervento delle istituzioni.

"L'assessore Vancheri ci ha assicurato l'avvio di un'interlocuzione con il Ministero dello Sviluppo conomico - dice Alessandro Bucoli della Rsu della Fiom dell'Ansaldo Breda - chiedendo un incontro con il ministro Federica Guidi sulla vertenza di Carini". I sindacati puntano il dito contro il piano industriale presentato dal gruppo che, secondo la Fiom, "garantisce lavoro solo a 30 operai su 160 per appena sei mesi". Il 27 gennaio si riunirà il consiglio di amministrazione di Finmeccanica sul piano industriale del gruppo e il 30 si terrà un incontro fra i dirigenti del gruppo e le segreterie nazionali di Fim Fiom e Uilm.