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Cronaca

"Ricordo di Falcone trasformato in Festino di Santa Rosalia", l'atto di accusa di Claudio Fava

Proprio come Anpi, Arci e Casa Memoria neppure il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava sarà alla cerimonia in aula bunker: "Il mio problema non è che invitino Salvini, ma che chiedano a lui di dire e a noi di ascoltare". Maria Falcone: "Piccole beghe"

Sul 27esimo anniversario della strage di Capaci si allunga l'ombra della polemica. La presenza dei ministri in aula bunker, per l'ormai tradizionale cerimonia, divide il fronte dell'antimafia. Anpi e Arci diserteranno l'appuntamento e saranno presenti a un controraduno a Capaci dove ci saranno anche i rappresentanti di Casa Memoria. E oggi è arrivato anche il forfait del presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava: "Hanno trasformato il ricordo del giudice Falcone nel festino di Santa Rosalia. Al posto dei vescovi e dei turibolanti che spargono incenso, domani ci saranno i ministri romani".

La presenza di Salvini in aula bunker divide l'antimafia, appello all'unità del centro La Torre

"Non andrò - ha spiegato Fava - a ricordare Giovanni Falcone nell'aula bunker. Preferisco andare a Capaci, nel luogo in cui tutto accadde, preferisco stare assieme a chi non ama le messe cantate sui morti. Hanno trasformato il ricordo del giudice Falcone nel Festino di Santa Rosalia. Al posto dei vescovi e dei turibolanti che spargono incenso, domani ci saranno i ministri romani, gli unici che avranno titolo per parlare (con la loro brava diretta televisiva) e per spiegarci come si combatte cosa nostra. Cioè verranno loro, da Roma, per spiegarlo a noi siciliani, a chi da mezzo secolo si scortica l'anima e si piaga le ginocchia nel tentativo di  liberarsi dalle mafie. La scaletta degli interventi è stata elaborata dai collaboratori del ministro dell'istruzione, che finanzia il festino, dunque viene e parla assieme ai suoi colleghi di governo: gli altri in sala ad applaudire, come si fa a scuola col direttore. Una cerimonia patriottica grottesca!".

In aula bunker ci sarà anche il presidente della Camera Fico

E senza giri di parole Fava chiama in causa Maria Falcone, sorella del giudice: "Il mio problema non è che invitino Salvini. Il mio problema è che chiedano a lui di dire e a noi di ascoltare. Fossi io la sorella di Giovanni Falcone avrei chiesto a Salvini di venire e di tacere. Di ascoltare e di prendere appunti. Di avere l'umiltà, per un giorno, un solo giorno, di capire che nella vita ci sono cose più grandi delle campagne elettorali e delle dirette televisive. Commemorare (utilmente, non con i fuochi d'artificio) la morte di Falcone e degli altri caduti con lui pretende rigore di ragionamenti, condivisione di esperienze, domande e risposte sulla lotta alle mafie e sulle antimafie di cartapesta, pretende verità e rispetto, non ridicole  passerelle in cui un manipolo di signori venuti da Roma, che capiscono di mafia quanto io capisco di canasta, ci verranno a spiegare, ad  istruire, ad ammonire, a rassicurare. E noi zitti".

Tutti gli eventi a Palermo per ricordare Giovanni Falcone

"Se fossi io la Fondazione Falcone - pha aggiunto Fava - avrei invitato i signori ministri nell'aula bunker per ascoltare il procuratore generale di Palermo, il direttore del centro Impastato, il presidente della Fondazione La Torre, il procuratore della repubblica di Agrigento (quello che Salvini vuole denunziare), il sindaco di Palermo, il portavoce della cooperativa Placido Rizzotto che si occupa da 20 anni dei beni confiscati ai corleonesi, un paio di giornalisti che di mafia ne scrivono ogni giorno da un quarto di secolo, il presidente di Libera, quello di Addiopizzo e magari anche il sottoscritto, per spiegare alle autorità romane quello che abbiamo imparato sulle antimafie di latta, sugli amici innominabili del cavaliere Montante a Roma e altrove, sul codazzo di senatori, nani, false vittime e ballerine che agitano la scena siciliana da molto tempo. Ma così non sarà. Verrà Salvini, e parlerà. Gli altri, muti. Pazienza. Io domani vado a Capaci".

Immediata la replica di Maria Falcone. "Queste sono beghe di piccola entità", ha detto all'AdnKronos. "I ministri - ha spiegato - vengono, come sono venuti ogni anno, a prescindere dal governo. Rappresentano il momento in cui lo Stato è presente e questo non può non esserci. Non c'è nessuno che viene a parlare. I ministri ci sono perché devono esserci, rappresentano lo Stato che viene a commemorare i suoi caduti, i caduti della polizia". Per quanto riguarda la scelta degli interventi, la sorella del giudice ha precisato che è stata operata dalla Rai che cura la diretta e taglia corto: "Sono beghe di piccola entità. Se Fava vuole andare a Capaci, mi fa piacere. Ognuno fa ciò che vuole".

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