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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Santa Flavia

Porticello, anfore e resti fossili in un magazzino: erano destinati al mercato nero

La guardia costiera li ha trovati in un deposito su area demaniale. I vasi risalenti all'epoca punica sono stati affidati alla Soprintendenza del Mare, mentre i resti dell'animale - forse della famiglia dei delfini - sono stati consegnati al Museo Gemmellaro

Anfore puniche e i resti di un fossile trovati prima che finissero sul mercato nero. La guardia costiera di Porticello ha rivenuto i reperti storici in un deposito in area demaniale dove erano stati nascosti in attesa di essere recuperati e venduti. Mentre i vasi sono stati affidati alla Soprintendenza del Mare dell’assesorato regionale ai Beni culturali per gli approfondimenti scientifici, i resti dell’animale - apparentemente riconducibile alla famiglia dei delfini - saranno consegnati al Museo di paleontologia e geologia Gaetano Giorgio Gemmellaro dell’Università.

L’intervento tempestivo del personale dell’Ufficio circondariale marittimo di Porticello è servito ad evitare che gli importanti reperti fossero nuovamente trafugati ad opera di terzi e che venissero immessi nel mercato illegale. “La guardia costiera - si legge in una nota - ricorda che in caso di rinvenimenti a mare di reperti archeologici si è invitati a prendere immediatamente contatto con gli Uffici marittimi locali per l’attivazione delle relative procedure di recupero e che anche la semplice asportazione per uso personale integra illecito sanzionato penalmente”.

L'attività svolta questa mattina dai militari della guarda costiera rappresenta, spiegano ancora dall'Ufficio circondariale marittimo, l'attenzione e l'impegno quotidiano che la guardia costiera rivolge alla preservazione e tutela del patrimonio storico-archeologico. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni per cercare di rintracciare i responsabili, sia del trafugamento sia dell’eventuale acquisto che si sarebbe concretizzato nei prossimi giorni.

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