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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Anello, lavoratori in stato d'agitazione: "Troppi stipendi arretrati"

I dipendenti manifestano contro lo stallo della vicenda Tecnis. I sindacati: "Inaccettabile che le maestranze attendano ancora tanti stipendi, inclusi quelli di gennaio e febbraio 2016"

I lavoratori dell’anello ferroviario di Palermo sono da oggi in stato di agitazione per manifestare contro lo stallo della vicenda Tecnis. Lo rendono noto, Ignazio Baudo (Feneal Uil), Paolo D’Anca (Filca Cisl) e Francesco Piastra (Fillea Cgil) che spiegano i motivi della protesta: “Le maestranze hanno mostrato grande senso di responsabilità continuando a lavorare nonostante avanzino diversi stipendi, inclusi quelli di gennaio e febbraio 2016”.

Per i sindacalisti grande attesa era riposta nella nomina di Saverio Ruperto quale amministratore straordinario della Tecnis, ma a distanza di vari giorni dal suo insediamento nulla si è mosso. “L’auspicio era che il nuovo assetto societario fosse propedeutico allo sblocco di questa
situazione paradossale e invece tutto è rimasto immobile.
Non si possono chiedere altri sacrifici agli operai, è inaccettabile privarli di un diritto essenziale come la retribuzione per il lavoro svolto”.

Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil ricordano che il prossimo 30 giugno scadranno altri contratti che si sommano a quelli già scaduti. “Non capiamo come il cantiere possa continuare a essere operativo” dichiarano i sindacati che in una nota hanno chiesto al sindaco Leoluca Orlando, di intervenire subito in questa vicenda. “Va garantito - affermano Baudo, D’Anca e Piastra - il completamento dell’opera, tutelando gli operai che vi lavorano”.

"Chiediamo a gran voce - interviene Gabriele Citarrella, presidente comitato viasicilia - che il prefetto intervenga immediatamente esigendo che Rfi e Italferr dicano chiaramente se l'azienda Tecnis è in grado di continuare i lavori altrimenti ripristino immediato dei luoghi e risarcimenti dei danni subiti da commercianti e residenti. Ricordo che tra viale Lazio e via E.Amari hanno chiuso ben 14 attività commerciali, i disagi per i residenti crescono ogni giorno a dismisura, e quelle poche attività commerciali rischiano anch'esse la chiusura se i lavori si dovessero protrarre ancora a lungo. Nel frattempo c'è chi per la quinta volta si appresta a fare il  sindaco, accoglie i migranti al porto oppure si occupa di far splendere quei tratti di città dove passeggeranno i Reali d'Olanda, dimenticandosi dei disagi con cui sono costretti a convivere da ben 24 mesi i propri concittadini".
 

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