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Cronaca

Paradosso Amat, 89 nuovi autobus ma pochi autisti: "Sbloccare assunzioni"

Ad attendere una risposta ci sono i 100 autisti interinali, con il contratto scaduto a luglio. I sindacati scendono in campo per fronteggiare la carenza d'organico: "Il servizio di trasporto pubblico non riesce ad andare a regime, come dimostrano i ritardi tra una corsa e l'altra e le attese alle fermate"

Autisti insufficienti all'Amat e ancora nessun concorso. Ad attendere una risposta ci sono i 100 autisti interinali, con il contratto scaduto a luglio. I sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp scendono in campo per sollecitare le nuove assunzioni annunciate da Comune e Amat, per fronteggiare la carenza d'organico, e una gara per consentire frattanto agli autisti interinali di riprendere il servizio.

“A fronte dell'arrivo di 89 nuovi autobus, l'organico dell'azienda non è stato potenziato e il servizio di trasporto pubblico non riesce ad andare a regime, come dimostrano i ritardi tra una corsa e l'altra e le attese alle fermate”. A premere perché "dalle parole si passi ai fatti" sono i segretari generali di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, Andrea Gattuso, Giuseppe Cusimano e Danilo Borrelli.

I sindacati dei lavoratori in somministrazione avevano ricevuto rassicurazioni da parte del Comune che entro febbraio sarebbe stato bandito il concorso per l'assunzione di nuovi autisti e, contemporaneamente, ci sarebbe stata la gara per un ulteriore periodo per gli interinali. “Dopo annunci reiterati da parte del sindaco Orlando e dell'amministratore di Amat  Cimino,   non si ha alcuna notizia del piano di potenziamento del personale - aggiungono Gattuso, Cusimano e Borrelli -. Chiediamo che vengano avviate immediatamente le procedure di assunzione in somministrazione dei 100 autisti, che hanno già lavorato 18 mesi alla guida dei mezzi Amat,  e che nel bando di concorso venga previsto un punteggio per chi ha già prestato servizio presso l'azienda. Oltre al perdurare di  un problema occupazionale, a risentirne  è un'intera  città, che non riesce a usufruire di un servizio pubblico  puntuale ed efficiente”.

Dopo il sit-in del primo febbraio scorso, i sindacati Nidil, Felsa e Uiltemp sono pronti a nuove forme di mobilitazione se non dovessero arrivare risposte in tempi rapidi.

"Quanto richiesto dai sindacati è purtroppo difficilmente realizzabile - afferma Ugo Forello, consigliere comunale del M5S -. L'Amat è allo sbando, ha elaborato un piano del fabbisogno personale campato in area, perché ancora non ha ancora presentato il propedeutico piano di risanamento industriale, con il quale dovrebbe indicare con quali soldi verrebbero sostenute le nuove assunzioni. La società partecipata, dopo avere chiuso il 2017 con oltre 50 milioni di perdita e più che dimezzato il proprio capitale sociale, nel 2018, ha registrato altri 5,5 milioni di passività. Per non parlare dei problemi di liquidità e delle somme che ancora deve pagare o restituire al Comune di Palermo (circa 20 milioni di euro fra indebiti percepiti e tributi locali dovuti). Infine, il servizio tram che costa tra i 9 e i 12 milioni l'anno, risulta sempre sprovvisto di copertura finanziaria. Permanendo questo stato di dissesto economico, parlare di nuove assunzioni, senza prima averne trovato le coperture finanziarie, significa discutere del nulla".

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