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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Il geologo: "Viale Regione come una bacinella destinata ad allagarsi per sempre"

Dopo la bomba d'acqua che si è abbattuta su Palermo, l'esperto Giovanni Bufalo - che da anni studia i principali elementi di pericolo di inondazione - spiega le ragioni di quanto avvenuto: "Manutenzione tombini non basta, serve l’ampliamento del canale Boccadifalco o di Passo di Rigano"

Viale Regione Siciliana come un catino, come una grossa (e asfaltata) bacinella destinata ad allagarsi per sempre. A fare il punto è un geologo palermitano, Giovanni Bufalo, che da tempo monitora lo stato di manutenzione dei tombini della città.

Ieri una bomba d’acqua si è abbattuta su Palermo. Le strade si sono allagate e la peggio l’ha avuta viale Regione che si è trasformata in una trappola del fango. Le automobili sono rimaste impantanate trasportate da quella che sembrava più l’esondazione di un fiume che una tempesta. Oggi è tempo delle domande. Perché è successo tutto questo? 

Bufalo, che nel 2003 ha fatto un’analisi sui principali elementi di pericolo di inondazione nella piana di Palermo che è stata oggetto di una tesi di laurea, pone l’accento sulla manutenzione dei tombini. “Dovrebbe essere una routine, necessaria per arginare il problema - spiega a PalermoToday - soprattutto nella zona di viale Michelangelo e via Leonardo da Vinci. Lì le acque che non vanno ad incanalarsi nella fognatura vanno a scaricarsi direttamente nel sottopassaggio della circonvallazione creando una situazione di pericolo. E ieri pomeriggio il livello dell’acqua ha raggiunto altezze record”.

Lo stato di manutenzione di Viale Michelangelo

Secondo il geologo dunque questo disastro idrogeologico, forse, si sarebbe potuto evitare con una serie di interventi ordinari (ma anche straordinari). “E’ vero, il minimo che dovrebbe fare il Comune è prendersi carico della manutenzione dei tombini, da cui l’acqua dovrebbe defluire e non impantanarsi. Ma non sono certo basterebbe - spiega ancora - e ci sarebbero degli interventi da fare a monte, come l’ampliamento del canale Boccadifalco o di Passo di Rigano. Le strade di Palermo non hanno la portata per supportare l’acqua che scende dalle montagne. Ecco perché finisce come nelle esondazioni dei fiumi”.

Così la violenta alluvione di ieri ha trasformato la principale arteria della città in una trappola del fango. “Quei sottopassi stradali sono in una posizione infelice - prosegue il geologo - perchè viale Regione Siciliana è tagliata in modo perpendicolare alle linee di scorrimento dell’acqua. Significa che da monte verso valle, dunque percorrendo viale Michelangelo e via Leonardo Da Vinci, le acque si vanno a incanalare non trovando una via d’uscita. Viale Regione diventa un secchio, dove viene raccolta tutta l'acqua. Senza il sottopasso questa andrebbe naturalmente verso il mare”.

Un errore progettuale, forse, che porterebbe - in situazioni d’emergenza come quella di ieri - alla nascita di pericolosi canali d’acqua a cielo aperto. “Viale Regione Siciliana è una trincea scavata. Sarebbe stato meglio immaginare una rotonda sopraelevata, o anche un sottopasso meno profondo - conclude Bufalo -. Io però non sono un ingegnere ma un geologo quindi partendo dal presupposto che l’opera c'è e ci sarà, l’unica soluzione per scampare a tragedie annunciate è quella di sistemare la rete fognaria e provvedere alla manutenzione dei tombini. Perché quella strada, in quei tratti, è destinata ad allagarsi per sempre”.

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