"C'è una bomba a scuola", ma vuole solo evitare l'interrogazione: denunciato
Il provvedimento è scattato nei confronti di un ragazzino di 15 anni. A dicembre aveva denunciato la presenza di un ordigno all'istituto Marco Polo. Dai controlli è emerso che ha chiamato la scuola dal telefono cellulare intestato alla madre
Per evitare un'interrogazione pensa di lanciare un allarme bomba a scuola, così prende il cellulare intestato alla madre e telefona al centralino della scuola per denunciare la presenza dell'ordigno. La polizia esegue i controlli del caso e risale a un quindicenne, che adesso è stato denunciato in stato di libertà per procurato allarme.
L'episodio risale allo scorso 6 dicembre. Sono quasi le 11 quando al centralino della scuola di via Ugo La Malfa arriva la telefonata. Immediatamente viene allertata la polizia. Scattano le procedure del caso: alunni e personale sono invitati a uscire dall'edificio e intervengono artificieri e nucleo cinofili. I controlli danno esito negativo, ma partono gli accertamenti da parte degli agenti del commissariato San Lorenzo, per capire chi abbia lanciato l'allarme.
Dall'analisi dei tabulati telefonici, gli agenti sono risaliti a una donna. E' la mamma del 15enne, che risiede a Isola delle Femmine. Convocato in commissariato e interrogato, ha detto che si trattava di una "bravata". Un'idea per evitare qualche interrogazione, ma pagata a caro prezzo.