Al Capo l'ultimo viaggio di Alessia, la piccola inghiottita dal mare
Un intero quartiere in lacrime per la ragazzina di dodici anni travolta dalle onde domenica scorsa. Strazio e disperazione in una chiesa troppo piccola per contenere il dolore
La bara bianca, la chiesa gremita, le lacrime. E poi le colombe e i palloncini. La piccola Alessia Cintura questa mattina è partita per il suo ultimo viaggio. La chiesa dell'Immacolata Concezione al Capo ha accolto il feretro trasportato a spalla, poi lo strazio è straripato. Ad assistere ai funerali della bambina di 12 anni morta tre giorni fa, annegata a Campofelice di Roccella, i fratelli di Alessia, parenti, amici e i compagni di scuola.
Ragazzini con gli occhi fissi sulla piccola bara bianca coperta da fiori. Lassù c'è una foto della piccola, mentre sorride. E poi c'è la gente del Capo, centinaia di persone. Tantissime. In prima fila i genitori di Alessia, Nicola e Cinzia. Il dolore per quella morte improvvisa sta dentro di loro, dove nessuno può vederlo. Sconvolti, prigionieri di un incubo.
Proprio a loro la piccola era stata sottratta due anni fa per problemi familiari ed era stata affidata a una donna con cui aveva trascorso gli ultimi cinque mesi. I genitori della bambina accusano la donna di non essere stata con lei mentre la bambina annegava. Ma non è questo il momento della polemica. "Ci deve consolare sapere che la nostra Alessia adesso è con Dio - dice don Pino -. Ogni volta che vorrete incontrarla potrete farlo qui". C'è chi non hanno retto alla commozione e non è riuscito a rimanere nella chiesa di via Porta Carini fino all' ultimo.
"Ciao Alessia, sarai sempre nei nostri cuori", dice un amico di famiglia. E giù lacrime. Tanta gente, fuori e dentro la chiesa. Tanti abbracci silenziosi, poi il volo dei palloncini bianchi. Così il Capo ha salutato Alessia per l'ultima volta. Una tragedia che non può trovare consolazione.