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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Bagheria

Fu ucciso per aver sposato la sorella di Buscetta: Bagheria lo ricorda con un ulivo

L'albero per l'imprenditore Pietro Busetta è stato piantato in piazza delle Vittime della mafia. Il figlio Giovanni: "Ricordare mio padre è sempre una forte emozione anche dopo 35 anni". Il sindaco Tripoli: "Dobbiamo lottare contro la mafia ogni giorno"

La sua unica colpa era quella di avere sposato la sorella di Tommaso Buscetta. Per questo 35 anni fa l'imprenditore Pietro Busetta fu ucciso da criminali mafiosi per una vendetta trasversale. Ieri alla presenza delle forze dell'ordine, del sindaco Filippo Maria Tripoli e dell'assessore Daniele Vella a piazza Vittime della mafia, a Bagheria, in suo ricordo è stato piantato un albero di ulivo. "Dobbiamo lottare contro la mafia, ogni giorno e ognuno nel proprio lavoro - ha detto il primo cittadino - stiamo vivendo in questo periodo il problema dell'aumento dell’utilizzo e traffico di droga. Abbiamo un ruolo importane soprattutto dobbiamo collaborare con le forze dell’ordine". "Busetta - sottolinea l'assessore Vella - è stato dichiarato vittima innocente di mafia. In quel periodo le vittime innocenti furono tante, la mafia colpiva anche intere famiglie, erano anni bui Ricordare, fare memoria è importante, non solo serve a ricordare le vittime innocenti ma è di monito, di esempio contro il malaffare e a favore della legalità ogni giorno nella nostra attività quotidiana".

L'iniziativa che ha visto la partecipazione anche dei parenti della vittima, nasce da una idea sviluppata insieme al Leo Club di Bagheria con il patrocinio dell'assessorato alla Legalità diretto dal vicesindaco Daniele Vella. Presenti alla piantumazione, Gabriella Buttitta, presidente del Leo club e Dario Macchiarella socio del club, il figlio di Busetta, Giovanni, il nipote Pietro e la famiglia, i consiglieri Sparacino, Insinga e Tripoli, il comandante della compagnia dei carabinieri Federico Lori, della stazione della Benemerrita Vincenzo Ruggeri, il dirigente della polizia Leoluca Rocché, il comandante della capitaneria di porto Giuseppe Morra, il tenente della polizia municipale di Baghera Salvatore Pilato, la presidente del Lions club Filippa Greco e tanti cittadini.

"Ricordare mio padre è sempre una forte emozione anche dopo 35 anni- ha detto il Giovanni Busetta, figlio della vittima innocente – , il ricordo di quei giorni ritorna ogni volta. La memoria è fondamentale". "L’ulivo è un simbolo - ha dichiarato Gabriella Buttitta - Busetta fu ucciso senza colpa. Era un semplice cittadino che non c’entrava con la mafia. Noi sposiamo principi di legalità e questa iniziativa ha un valore simbolico importante".

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