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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare / Via dei Cassari

Aggredito e rapinato a piazza Magione, notte di paura per lo chef del Bocum

Il giapponese Kazuki Obinata è stato accerchiato da alcuni malviventi che gli hanno portato via due smartphone e i contanti. Il suo titolare Franco Virga: "In un mese abbiamo subito tre furti: una violenza mai vissuta in quattro anni. Qualcuno intervenga"

Chef aggredito e rapinato mentre torna a casa. Nottata da dimenticare per Kazuki Obinata, cuoco giapponese del Bocum di via dei Cassari, accerchiato a piazza Magione da alcuni malviventi a volto coperto. Gli hanno mollato un paio di pugni per portargli via due smartphone e dei contanti. "Stava andando a casa - spiega a PalermoToday Franco Virga, titolare del cocktail bar e del ristorante Gagini - ed è tornato sotto choc al locale, dove è stato soccorso dai suoi colleghi e riportato a casa. Percepiamo in zona, e più genericamente in città, meno sicurezza di un tempo: mi sembra di essere tornati al periodo della guerra".

Quello della notte appena trascorsa sarebbe solo l'ultimo episodio di quelli che hanno coinvolto, più o meno direttamente, l'imprenditore. "Da metà dicembre a oggi abbiamo subito due furti con scasso. L'ultimo - spiega Virga - la scorsa settimana, quando sono entrati nel ristorante e hanno portato via una macchina da caffè di ultima generazione, attrezzi, alcolici e alimenti vari per più di tremila euro. Il furto precedente è avvenuto nel cocktail bar, dove tra bottiglie pregiate e porta divelta mia hanno causato un danno complessivo da quattromila euro".

Nel mirino dei malviventi anche la responsabile della comunicazione dell'imprenditore che, dopo aver subito un furto in casa la settimana scorsa, vorrebbe lasciare Palermo per tornare al suo paese di origine. "Abbiamo paura. Siamo costretti - continua il ristoratore - a fronteggiare una violenza mai subita da quando abbiamo avviato l'attività quattro anni fa. Vicende che immagino siano causate dalle condizioni in cui si trova la nostra società. Non abbiamo nulla da ridire alle forze dell’ordine e alle istituzioni per i controlli amministrativi, che sono sacrosanti e che devono essere costanti, ma gradiremmo - conclude - sentirci più sicuri. Ci mettano in condizione di lavorare con più tranquillità".

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