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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il tribunale accoglie il ricorso, l’attivista Luca Casarini torna libero

Dopo un mese di arresti domiciliari il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha disposto la sospensione immediata della misura cui era sottoposto. Palazzotto: "Potrà tornare al suo impegno politico di sempre"

Luca Casarini torna libero. Dopo un mese di arresti domiciliari, oggi il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha riconosciuto la fondatezza del ricorso in Cassazione dei legali di Casarini, tornando sui suoi passi e disponendo la sospensione immediata della detenzione domiciliare alla quale era sottoposto. "Una decisione né scontata né usuale quella di un Tribunale che sospende un suo stesso provvedimento - commenta il deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto - che arriva dopo due interrogazioni parlamentari di Sinistra Italiana, e una forte mobilitazione civile a Palermo, che ha prodotto un appello sottoscritto da oltre mille persone contro quello che è apparso da subito un provvedimento sbagliato nel metodo e nel merito”. L'ex leader no global, che vive a Palermo da anni, era stato condannato a una pena di 3 mesi per avere occupato nel 2003 un immobile sfitto da anni attuando un progetto di autorecupero.

"Il Tribunale ha deciso di sospendere la carcerazione di Casarini - prosegue l’esponente di Sinistra Italiana - sulla base del fatto che il suo ricorso in Cassazione ha molte probabilità di essere accolto. Casarini è stato scarcerato e potrà tornare al suo impegno politico di sempre. Oltre ad esserne felici, e a ringraziare tutti e tutte per la solidarietà e la denuncia collettiva di un’ingiustizia, Sinistra Italiana crede che la battaglia per il rispetto dei diritti in questo Paese debba essere uno dei punti fondamentali del suo percorso. Insieme a lui vogliamo batterci perché in Italia non si possa essere condannati a mesi di carcere perché si scrive una tesi di laurea sulla Tav, o non si possa essere posti agli arresti preventivi solo perché si è partecipato a un corteo. Crediamo che una democrazia che criminalizza il dissenso, ha le ore contate. E noi invece vogliamo farla vivere”.
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