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Countdown per il decreto Madia, il sindacato: ”Governo regionale si dia una smossa"

Ancora un nulla di fatto per la stabilizzazione dei lavoratori co.co.co e precari storici della regione sicilia ed enti pubblici. I dirigenti sindacali del Cub Nicola Traina e Maurizio Bongiovanni: "Posti in essere meccanismi procedurali difformi e in contrasto fra loro”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Nel corso dell’incontro di ieri avuto all’assessorato regionale alla Funzione Pubblica dalla delegazione sindacale Cub-Pi, durante il sit in del personale precario, è stata confermata la situazione di stallo in ordine al processo di stabilizzazione dei lavoratori appartenenti al bacino del precariato storico che presta servizio presso gli uffici della Regione e gli Enti pubblici dell’isola. Con la delegazione amministrativa, dichiarano i dirigenti del Cub Nicola Traina e Maurizio Bongiovanni, s’è fatto il punto sullo stato d’attuazione della stabilizzazione dei lavoratori precari.

Nello specifico i sindacalisti affermano di avere riscontrato “una mancata omogeneità del processo in quei pochi Enti dove è stata timidamente avviata la stabilizzazione”. In sostanza, pur registrando gli sforzi degli Enti (pochi per la verità rispetto alla platea dei soggetti pubblici interessati alla vicenda), dalla Cub evidenziano che “sono stati posti in essere meccanismi procedurali difformi e in contrasto fra loro”. Pertanto, alla luce dell’incertezza dominante, è stato chiesto dall’organizzazione sindacale “un atto interpretativo di indirizzo amministrativo coerente con la norma, onde diradare la confusione in merito alla diversità attuativa generata dall’interpretazioni procedurale degli Enti interessati”.

Appare del tutto evidente che, stando così le cose, il processo di stabilizzazione è messo a dura prova, soprattutto se si volge lo sguardo alla maggioranza degli Enti pubblici inoperosi e che - come si sottolinea da parte del sindacato - colgono la drammaticità dell’incertezza giuridica vigente al fine di bloccare tutto il processo. Allo scopo di rimuovere gli ostacoli per la risoluzione positiva della vertenza, la Cub ha chiesto con forza che il governo regionale faccia subito la propria parte e non consenta agli Enti di fare trascorrere inutilmente il tempo, considerato che il decreto Madia è già applicabile sin dallo scorso 1 gennaio e che la legge regionale 27/2016 ha posto il termine fino al 31.12.2018 per finanziare anche le semplici proroghe.

"Rimane il timore - concludono Bongiovanni e Traina - che seppure il nuovo governo tenti di dimostrare di volere affrontare la piaga del precariato, lo stesso possa tuttavia assumere un atteggiamento attendista, giacché vuole aspettare da un lato lo svolgimento delle elezioni politiche e dall’altrol’apertura della sessione finanziaria all’Ars per inserire propri emendamenti, così rischiando di ingenerare ulteriore incertezze sia nel quadro normativo regionale, mettendo in bilico la stessa utilizzazione del decreto Madia”.

Infine è stata affrontata ancora una volta la questione riguardante i lavoratori Co.co.co. presenti in alcuni Enti pubblici siciliani, ai quali è indirizzato anche il decreto Madia. Infatti i percorsi di stabilizzazione introdotti dal Decreto sono applicabili anche a loro, tant’è che i due leader sindacali hanno ribadito all’Amministrazione regionale di chiarire, agli Enti pubblici siciliani utilizzatori, la disciplina normativa e la sua estensione applicativa anche ai lavoratori Co.co.co. Come annotazione a margine la Cub ricorda che tutto il personale di cui sopra fanno comunque parte non solo dell’elettorato attivo (esercizio del diritto di voto) nell’imminente tornata elettiva delle Rsu, ma possono anche essere candidabili nelle liste elettorali delle Amministrazioni pubbliche.

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