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La nascita di via Roma: quando Palermo doveva diventare una scacchiera...

La speculazione edilizia 50 anni prima dell'era Ciancimino: nel 1885 venne approvato il "Piano regolatore di risanamento". Il taglio di via Roma ridisegnò completamente la città. Palermo avrebbe assunto l'aspetto di un nucleo urbano romano

Nel corso della sua storia Palermo subì numerosi interventi urbanistici, a volte frutto di un progetto, più o meno bello, altre volte a causa di terremoti o bombardamenti che finivano per dare, involontariamente ed in maniera non gradita, nuovo aspetto a intere zone della città.

Tra questi, in tempi relativamente recenti, va assolutamente ricordato il “taglio” di via Roma. Un taglio violento che ridisegnò completamente la città. La nuova strada sarebbe diventata un rettifilo grandioso, dritto come una lama di coltello, come disse il suo progettista!!! La fine dell’800 aveva visto interventi di risanamento urbano in molte città come Napoli, Torino e Firenze, anche per motivi igienici e di vivibilità. Nel 1885 venne approvato il "Piano regolatore di risanamento" di Palermo dell'ingegnere Felice Giarrusso (noto appunto come Piano Giarrusso), progetto che prevedeva l'apertura di quattro larghe strade perpendicolari agli assi preesistenti e la creazione di incroci al centro di ogni mandamento. Palermo sarebbe dovuta diventare una specie di scacchiera ed avrebbe assunto l’aspetto di una città romana, con cardi e decumani seppur con 2000 anni di ritardo. Delle quattro grandi strade previste ne vennero realizzate soltanto due: la via Mongitore, ma solo in parte, che taglia parallelamente al Cassaro il quartiere dell'Albergheria, e la via Roma. Certo oggi con la Palermo a scacchiera avremmo forse meno traffico, ma sarebbero stati demoliti numerosi luoghi di interesse storico ed artistico.

I lavori in via Roma cominciarono nel 1895 e finirono nel 1922, con un iter contorto ricco di problemi burocratici e finanziari e, siccome i finanziamenti terminavano periodicamente, i lavori non poterono essere svolti con continuità.

L’idea di base era semplice, bisognava creare un asse di servizio che unisse la stazione centrale (inaugurata nel 1886) con la nuova parte della città che si stava sviluppando attorno i teatri Massimo e Politeama e con la zona, allora portuale, di Borgo Vecchio. Tuttavia di risanamento vero e proprio via Roma ne portò poco, giacchè tutti i palazzi in stile umbertino erano altissimi per l’epoca e nascondevano i piccoli edifici alle loro spalle, che restavano così privi di aria e luce!. Eppure la via Roma, lunga un chilometro e trecento metri, era stata finanziata col denaro previsto per le opere di risanamento, ma finì per essere una strada celebrativa, quasi monumentale, come si volle indicare con l’ingresso grandioso di fronte la stazione. Avete notato che via Roma non è un viale alberato, come via Libertà..  solo palazzi per abitazione e negozi, due importanti teatri come il Biondo e il Finocchiaro - con sala cinematografica – e tante banche: Banco di Sicilia, Banco di Credito Italiano e della Banca nazionale del lavoro, Cassa di risparmio, appena un po appartata e per la realizzazione della quale fu interamente sventrato il rione della torneria. Chi l’ha progettata sembrava volesse dire chiaramente che la via era un asse di servizi, un transito verso le zone settentrionali della città. Una curiosità non da poco: la via Roma sarebbe dovuta essere parallela alla via Maqueda. Sarebbe…. Perché sembra che il Marchese Arezzo pianse a pensare distrutto il suo prestigioso palazzo, di origine medievale, che sarebbe stato “investito” in pieno da via Roma e che ancora oggi potete ammirare all’angolo tra via Roma e c.so Vittorio Emanuele...e così con qualche conoscenza al comune, si è cambiato il concetto geometrico di parallelismo e si è spostata di qualche metro via Roma!!

Per fortuna che a Palermo, in quel periodo viveva un piccolo grande genio di nome Giuseppe Pitrè che volle documentare con fotografie, fatte da Emanuele Giannone, tutto quello che Palermo non sarebbe più stata di li a breve!! Una documentazione importantissima e molto suggestiva.

Il primo tratto di via Roma fu tirato su tra il 1895 e  il 1898, dal Cassaro a piazza San Domenico e fu considerata come opera di Risanamento urbano: abbassamento via Roma e copertura, come se fosse usata una tela scenica,  della Vucciria con il grande palazzone comunale tutt'ora esistente.

Il secondo tratto (1903-1908) da piazza San Domenico a via Cavour, aveva un intento misto sia  come piano regolatore che risanamento. Tuttavia alcune irregolarità nel 1907 portarono ad una commissione di inchiesta dapprima comunale, e successivamente, dato che il Governo italiano aveva tutto l’interesse a chiudere subito questa vicenda, anche parlamentare. E infatti il Governo assolse tutti…ma solo dopo averli sgridati! Il Giornale di Sicilia non le mandò a dire e denunciò i brogli: .. non mancarono casi evidenti di favoritismo nell'assegnazione delle aree e negli atti, legittimati dalla mancanza del tempo necessario alla redazione completa degli stessi, dall'incalzare dei lavori, da sopravvenute necessità e dalla volontà di dare lavoro alle masse operaie. Dall'inchiesta emersero supervisioni troppo affrettate da parte dei funzionari di controllo, mancati inoltri a organismi competenti, intese e ordini verbali, giustificati da “assoluta buonafede” dei funzionari pubblici. [..] concessioni edilizie rilasciate senza opportuni controlli sull'adempimento degli obblighi assunti dagli imprenditori con il Comune.  

Il terzo tratto 1908-1920 dal Cassaro a Via San Cristoforo, come Piano regolatore, il quarto nel 1922 da via San Cristoforo a via Lincoln Risanamento, mentre l'ingresso monumentale, seppur progettato negli anni '10, venne di fatto realizzato in pieno periodo fascista..

Decine di miglia di persone restarono senza casa, perché le promesse di risistemare gli sfrattati andarono in larghissima parte a vuoto….ed è cosi che i palermitani ebbero una ragione in più per emigrare in America, ed infatti il 1908-1909 furono gli anni di maggiore fuga in America da Palermo! La differenza tra risanamento e piano regolatore era molto semplice: le opere espropriate per risanamento venivano pagate pochi soldi, quelle per piano regolatore molto di più. E vi lascio immaginare le discrezionalità.... E così alcuni si arricchirono e tanti restarono senza casa….

Il Basile lavorò a Palazzo Venezia, ad angolo con Via Cavour, mentre il primo palazzo palermitano in cemento armato nacque proprio in Via Roma, è palazzo Savona, quello rosa all’angolo tra via Roma e Corso Vittorio Emanuele. Tra le tante costruzioni da ricordare senz’altro il palazzo delle ferrovie, il palazzo delle Poste in stile fascista (Mazzoni) e ovviamente il teatro Biondo.
La prossima volta che percorrerete via Roma, ve la gusterete di più!!!

Igor Gelarda (storico accaldato) medioevoinfinito@yahoo.it

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