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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Romeo, Prestifilippo, Parisi e Giannotta

L'origine dei cognomi Romeo, Prestifilippo, Parisi, Giannotta

ROMEO
(come Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo)
Romeo deriva dal nome medioevale bizantino Romei (Romioi), tratto dal greco Ρωμαίος (Rhomaios), termine con il quale si definivano i greci di tutti i territori dell'antico impero bizantino: romei o romani di lingua greca. Il cognome potrebbe anche indicare i pellegrini che andavano a Roma (Romam eo = vado a Roma) o anche i cavalieri crociati che partivano da Roma (ex) Roma eo = parto da Roma). Nella cultura cattolica del medioevo Romeo aveva assunto il significato di “pellegrino in viaggio a Roma”, come Borromeo = buon pellegrino. Il cognome Romeo è diffuso soprattutto in Calabria (area Reggio, Catanzaro, Cosenza) e in Sicilia, ma anche in Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania (Napoli, Salerno, Caserta) e in quasi tutte le altre regioni italiane. In Sicilia è presente in tutte le province con maggiore frequenza nel catanese (Catania, Acireale, Aci Catena, Belpasso, San Giovanni La Punta, Misterbianco, Zafferana Etnea, Mascalucia, Aci Castello, Giarre, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, ecc.), nel messinese (Messina, Alì Terme, Taormina, Giardini Naxos, Roccalumera, Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando, Barcellona Pozzo di Gotto, Nizza di Sicilia, ecc.), nel palermitano (Palermo, Altofonte, San Giuseppe Iato, Bagheria, Monreale, Terrasini, Villabate, Carini, Santa Flavia, ecc.), nel trapanese (Mazara del Vallo, Trapani, Castelvetrano, Partanna, Marsala, Alcamo, Petrosino, Campobello di Mazara, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Noto, Lentini, ecc.), nell’agrigentino (Sciacca, Porto Empedocle, Casteltermini, Menfi, Favara, ecc.).
Riferimenti storici e personaggi - Romeo è un antico casato che si crede originario della Sassonia e della Catalogna, portato in Sicilia da Raimondo Romeo, barone di San Martino, baronia che perdette per essersi ribellato a re Ludovico. La famiglia ebbe sede a Randazzo e Patti ed i titoli di Barone di Cugno, barone del Castello di Randazzo, marchese, barone di Torrazze, nobile dei baroni, barone di Allegracori: risulta iscritta nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922. Romeo di Villanova (1170/1250) – Ministro e Gran siniscalco di Raimondo Berengario IV, conte di Provenza; Dante Alighieri parla di lui nel VI canto del Paradiso, dove viene presentato come una figura umile e onesta, consapevole dei propri doveri. PAOLO ROMEO (Acireale 1938) – Primate di Sicilia, Arcivescovo di Palermo; il 20 ottobre 2010 papa Benedetto XVI lo ha nominato cardinale e lo ha insignito del titolo di cardinale presbitero di Santa Maria Odigitria di Sicilia. Dal 2015, per raggiunti limiti di età è stato sostituito, dall’arcivescovo Corrado Lorefice. Nella sua lunga carriera ha ricoperto numerosi prestigiosi incarichi fra cui quella di nunzio apostolico ad Haiti, in Colombia, in Canada, in Italia e San Marino; è stato anche presidente della Conferenza Episcopale Siciliana. Il 20/2/2018, al compimento dell’80^ anno di età è uscito dal novero dei cardinali elettori. ROSARIO ROMEO (Giarre 11/10/1924 – Roma 16/3/1987) – Storico e politico italiano, esponente del Partito Repubblicano Italiano e parlamentare europeo. Fu eletto nel 1984 parlamentare europeo per la lista unica PRI-PLI. Fu docente di storia all’Università di Messina e, successivamente, docente di storia moderna all’Università di Roma; fu anche docente all’Istituto Universitario Europeo. Studioso del Risorgimento, tra le sue numerose opere va ricordata la grande opera “Cavour e il suo tempo”, in tre volumi in quattro tomi).


PRESTIFILIPPO  
(come Antonio Prestifilippo, giornalista, scrittore)
Prestifilippo e Prestifilippi (variante del primo) derivano dal termine meridionale “prestre” adattato dal francese antico prestre, poi diventato prềtre, a cui corrisponde l'italiano prete; Prestifilippo è un patronimico composto da preste (prete) e il personale Filippo: corrisponde a “gli appartenenti alla famiglia del prete Filippo”.  Prestifilippo è diffuso in circa 100 comuni italiani ma è tipico siciliano; con piccoli nuclei si trova in varie regioni come Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, Lazio, ecc. In Sicilia è presente nel palermitano (Palermo, Santa Flavia, Bagheria, Monreale, Trabia, Ficarazzi, Altavilla Milicia, ecc.), nel catanese (Catania, Castel di Iudica, Mascali, Sant’Agata Li Battiati, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, San Giovanni La Punta, Acicastello, Belpasso, ecc.), nell’ennese (Piazza Armerina, Leonforte, Cerami, Aidone, Regalbuto, Sperlinga, Barrafranca, Nicosia, Nissoria, ecc.), nel messinese (Capizzi, Mistretta, Capri Leone, Taormina, ecc.), nel nisseno (Caltanissetta, Riesi), nel trapanese (Erice, Trapani), nel siracusano.
 Riferimenti storici e personaggi - Tracce di questa cognominizzazione sono state trovate a Gangi (Pa) nel 1600 con un certo Lo Presti.  SILVESTRO PRESTIFILIPPO (Caronia 17/9/1921 – Messina 10/6/1975), giornalista, scrittore, regista; ha collaborato e scritto racconti per i quotidiani “La Luce”, “Il Tempo”, “La Voce della Calabria”, in quest’ultimo giornale fu anche condirettore. Scrisse poi per “L’Ora” di Palermo, “Il Mattino” di Napoli, “La Tribuna del Mezzogiorno” di Messina. Lasciato “Il Mattino” per motivi di salute, collaborò con “Il Messaggero”, “Il secolo XIX” e il “Daily Mirror”. Scrisse molti romanzi e varie raccolte di racconti e di poesie, fu drammaturgo teatrale e regista; morì a Messina all’età di 54 anni. ANTONIO PRESTIFILIPPO, giornalista, figlio di Silvestro; ha lavorato con “Il Messaggero” di Roma, “Il Secolo XIX” di Genova, il Daily Mirror di Londra, “L’Europeo”, “Il Giorno”. Per sedici anni è stato inviato speciale del “Il Mattino”. Oggi è responsabile delle pagine di “Cultura e Spettacoli” della “Gazzetta del Sud” di Messina. Si è sempre occupato di criminalità organizzata con numerose inchieste e reportage. Tra gli altri, è autore del libro “Morte di un giudice solo – Il delitto Scopelliti” (2008). GAETANO PRESTIFILIPPI (Regalbuto 20/7/1939 – Buenos Aires 1/3/2008) – emigrato in Argentina, fondò nel 1976 la SUR (Siciliana Union Regalbutese), della quale è stato presidente per 25 anni. Il governo della città di Buenos Aires nel 2000 gli conferì un'onorificenza “per il suo costante lavoro di assistenza al prossimo”.

PARISI
(come Arturo Parisi, ex ministro della difesa nel governo Prodi II)
Deriva dal toponimo Parigi, capitale della Francia, in francese Paris, in latino Parisi (I Parisii erano una popolazione proveniente dalla antica Normandia, venuta al seguito delle legioni romane e poi, dopo la conquista della Gallia, stanziatasi in un vasto territorio di quella regione la cui capitale era Lutezia (Lutetia Parisorum, antenata dell’attuale Parigi). Dante nell’XI canto del Purgatorio scrive: “Non se’ tu Oderisi/l’onor d’Agobbio e l’onor di quell’arte/ ch’alluminar chiamata è in Parisi?”. In qualche caso il cognome Parisi può avere alla base il nome dell’eroe troiano Paride (diffuso dall’epica classica nella forma Paris) personaggio poi ricordato nel ciclo letterario francese dei cavalieri antichi.  Parisi è anche toponimo in provincia di Bari., da esso proviene il ceppo pugliese della famiglia Parisi. Il cognome è diffuso in tutte le regioni italiane, con ceppi maggiori in Sicilia, Campania, Puglia, Lombardia, Lazio e, meno consistenti, nelle altre regioni, Piemonte, Calabria, Trentino, Emilia-Romagna, ecc. In Sicilia è concentrato soprattutto nel catanese Catania, Paternò, Giarre, ecc.), nel messinese (Messina, Milazzo, Nizza di Sicilia, ecc.), nel palermitano (Palermo, Monreale, Belmonte Mezzagno, ecc.), nell’agrigentino (Agrigento, Ravanusa, Siculiana, ecc.), nel trapanese (Marsala, Trapani, Erice, ecc.), nell’ennese (Valguarnera Caropepe, Enna, Piazza Armerina, ecc.) 
Riferimenti storici e personaggi - Una famiglia Parisi, che si fa derivare da Ruggiero Parise, capostipite nel 1533, ebbe dimora a Napoli; la Regia Commissione per i titoli nobiliari del Regno delle Due Sicilie nel 1859 le assegnò il titolo di marchese; risulta iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922. DEMETRIO PARISI, alfiere (sottotenente) del “Battaglione Treno d’Artiglieria partecipò alla campagna del 1860 per la difesa del Regno delle Due Sicilie sul Volturno e sul Garigliano; il suo reparto sconfinò e si sciolse nello Stato Pontificio nel novembre dello stesso anno. ARTURO PARISI (San Mango Piemonte (SA) 13/9/1940) – Laureato in giurisprudenza, professore ordinario di sociologia politica, parlamentare nazionale eletto alla Camera nel 1999, 2001, 2006, 2008 (lista Ulivo – Margherita- Partito Democratico: ha rinunciato a candidarsi nel 2013. È stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Prodi I^ (1996/1998), ministro della difesa nel governo Prodi 2^, dal 17/5/2006 al 7/5/2008.  Nel 1994 con Romano Prodi si era dedicato alla ideazione e fondazione dell’Ulivo, polo di centrosinistra in una democrazia bipolare; nel 2004, sempre con Romano Prodi, era stato promotore della introduzione delle primarie in Italia. Nel maggio del 2007 è stato membro del comitato nazionale promotore del Partito Democratico. MASSIMO PARISI (Firenze, 25/2/1968), politico, giornalista, editore, deputato alla Camera nella XVI e XVIII Legislatura; eletto nella lista “Il Popolo della Libertà” Aderente inizialmente a Forza Italia, aderì dopo al Gruppo Misto – Alleanza Liberal-popolare Autonomie (ALA) e al Movimento Associativo Italiani all’Estero (MAIE).   Nel 2018 il tribunale di Firenze lo ha condannato, insieme ad altri suoi colleghi (Verdini, ecc., a cinque anni di reclusione e all’interdizione dei pubblici uffici.

GIANNOTTA
(come Niccolò Giannotta, editore catanese)
Giannotta nasce da una forma ipocoristica del nome Gianna, contrazione di Giovanna: deriva dalla cognominizzazione della forma matronimica Giannotta (probabilmente portato della capostipite). Giovanna, variante femminile di Giovanni, è di origine ebraica e significa “Dono o grazia di Dio ma anche Dio ha esaudito, il Signore è misericordioso”; ha molte varianti: Gianna, Giannina, Nanna, Vanna, Zanna, Gia, Nina. Giannotta ha il maggiore ceppo in Puglia ma è ben noto anche in Sicilia, Calabria, Lombardia, Basilicata, Piemonte, Campania, Lazio, Toscana. In Sicilia è diffuso nel catanese (Catania, San Giovanni La Punta, Acicastello, Misterbianco, Mascalucia, Pedara, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, Sant’Agata Li Battiati, Belpasso, ecc.), nel palermitano (Palermo, Alimena, Capaci, Gangi, ecc.), nel messinese (Messina, Villafranca Tirrena, Montalbano Elicona, ecc.), nell’ennese (Enna, Villarosa, ecc.), nel nisseno (Caltanissetta, Santa Caterina dii Villarmosa, ecc.).
Riferimenti storici e personaggi. Giannotta (o Giannotti) è antica famiglia originaria di Forlì; un Antonio Giannotti da Montagnana (+1587) fu vescovo di Forlì dal 1563, poi fu trasferito nella sede di Urbino nel 1578. Nel corso dei secoli famiglie omonime si trasferirono in varie regioni italiane e nelle città in cui ebbero dimora acquisirono nobiltà e vi furono accolte con importanti cariche pubbliche. NICCOLO’ GIANNOTTA (Catania 1/3/1846 – 5/2/1914), editore; iniziò la sua attività come rilegatore nella bottega paterna, poi aprì una biblioteca circolante che sostituì in seguito con una libreria; nel 1874 iniziò a pubblicare sillabari e raccolte poetiche dialettali. In collaborazione con un bravo tipografo, Lorenzo Rizzo, e diventò editore. Nasceva la “Niccolò Giannotta editore” in via Lincoln a Catania (oggi via Antonino di San Giuliano).  Voleva “far conoscere nella Penisola la produzione letteraria siciliana e far amare in Sicilia la letteratura del continente”. E ci riuscì, nel 1899, in un nuovo stabilimento tipografico, con la collana “I Sempreverdi”: Stampò opere di Verga, Luigi Capuana, Mario Rapisardi, Pirandello, De Amicis, Serao, Martini, Mantegazza, Stecchetti, Fogazzaro e tanti altri. A lui si devono anche due collane di teatro in lingua e in dialetto, con i testi teatrali di Capuana, Cesareo, Martoglio, ecc. Dopo la sua morte la casa editrice fu gestita dai suoi nipoti, ma nel 1957 dovette dichiarare fallimenti e, in seguito, chiuse definitivamente. Le citta di Catania e Palermo gli hanno dedicato via cittadine. GIANNOTTA FRANCESCO SAVERIO (Maglie 1793/1867), fu il più famoso discendente della sua antica famiglia, uno dei personaggi più notevoli dell’800
Magliese. Avvocato regio, giudice di circondario, deputato, nel 1848 consigliere provinciale e sindaco dal 1840 al 1847. Per i suoi alti meriti Vittorio Emanuele gli concesse nel 1863, la Croce di Cavaliere dei santi Maurizio e Lazzaro.

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