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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

Le origini dei cognomi: Tornatore, Alessi, Rocca e Pregadio

Tornatore

(come Giuseppe Tornatore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico)

Tornatore deriva dalla cognominizzazione di un nome di mestiere attribuito al capostipite, artigiano che lavorava al tornio oggetti di diverso materiale (legno, metallo. ecc.); tornatore, variante arcaica del termine tornitore deriva dal latino medievale “tornator”, con il medesimo significato. È un cognome tipicamente meridionale presente soprattutto in Sicilia, ma anche in Campania (nel napoletano e nell'avellinese), in Liguria (tra Imperia e Savona), nel Piemonte (Cuneo, Torino), in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, ecc. Nell’isola è diffuso maggiormente nel catanese (Catania, Acireale, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, San Giovanni La Punta, ecc.), nel messinese (Taormina, Francavilla di Sicilia, Messina, Giardini Naxos, Sant’Angelo di Brolo, ecc.), nell'agrigentino (Ribera, Alessandria della Rocca, Agrigento, ecc.) nel palermitano (Bagheria, Palermo, Campofelice di Roccella, Ficarazzi, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta).

Riferimenti storici e personaggi – Della famiglia Tornatore si trovano memorie certe verso la metà del secolo XIII: originaria della Lombardia, godette nobiltà in numerose città lombarde, poi, nel corso dei secoli, si propagò in diverse regioni italiane dove si distinsero molti illustri personaggi appartenenti a questa famiglia. GIUSEPPE TORNATORE (Bagheria 27/5/1956) – regista, sceneggiatore, produttore cinematografico. Oltre al premio Oscar, che Tornatore vinse nel 1990 con il film “Nuovo Cinema Paradiso”, è stato premiato con quattro David di Donatello per i film “L'uomo delle stelle” (1996), “La leggenda del pianista sull'oceano” (1998), “La sconosciuta” (2007), “La migliore offerta” (2013). Altri suoi film: “Il camorrista” (1986), film d’esordio, “Un pura formalità” (1994), il capolavoro nascosto, “Milena” (2000), film controverso, “Baarìa” (2009), il film della vita, “Ritratto di Goffredo Lombardo” (2010), l’ultimo gattopardo. ROSARIO TORNATORE (Acireale 1938), pittore, scultore, sceneggiatore; la sua formazione inizia a Catania, prosegue a Roma dove consegue il Diploma Accademico del Corso di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti. Nel periodo romano, fra il 1960 e il 1965, espone sue opere in mostre personali e collettive e partecipa a vari concorsi nazionali e internazionali vincendo numerosi premi. Conosce personaggi di primo piano che saranno determinanti per il suo lavoro. Si afferma come scenografo in film importanti fra cui “Il vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini e “Il viaggio” di Vittorio De Sica.  I successivi soggiorni a Parigi (1965/1969) e a Venezia segnano l’apice della sua formazione artistica, le sue opere vengono esposte in diverse città italiane ed europee, negli USA, in Giappone, in Venezuela e in tanti altri paesi del mondo, alcune vengono acquisite da Musei ed Enti pubblici italiani. Attualmente l’artista ha studi a Cerrina Monferrato (AL), dove vive, e a Parigi. 

Alessi

(come Giuseppe Alessi, primo presidente della Regione Siciliana) Alessi, variante di Alessio, è cognominizzazione del nome personale omonimo derivato dal latino “Alexius”, adattamento del greco “Αλεξιος” (Alexios), proveniente dal più antico Αλεξις (Alexis); il verbo “aléxein che significa “proteggere, difendere”, quindi “protettore, difensore”. Alessi, inoltre, potrebbe essere forma abbreviata di Alessandro, con analoga derivazione. Il cognome è diffuso in tutte le regioni italiane, in particolare in Sicilia, Lombardia, Lazio, Toscana, Veneto, Piemonte. Nella nostra regione ha consistenti ceppi, soprattutto nell’agrigentino (Agrigento, Sam Giovanni Gemini, Palma Montechiaro, ecc.), nel palermitano (Palermo, Valledolmo, Palazzo Adriano, ecc.), nel nisseno (San Cataldo, Gela, Mazzarino, Caltanissetta, ecc.), nel catanese (Catania, Caltagirone, Raddusa, ecc.), nel messinese (Messina, Gualtieri Sicaminò, Scaletta Zanclea, ecc.)

Riferimenti storici e personaggi. Alessi o Alessio è una famiglia originaria di Roma che in Sicilia possedette alcuni feudi e il titolo di baroni di Sisto, di Pasquale, di Montegrosso. Trasferitasi in Sicilia nel corso del secolo XIV, la famiglia godette di nobiltà a Messina, Catania, Piazza Armerina, Nicosia. GIUSEPPE ALESSI (Castrogiovanni, Enna 1774 – Catania 31/8/1837), sacerdote, seguì studi filosofici, letterari, matematici e si applicò anche allo studio della mineralogia. A Catania, dove insegnò diritto canonico presso l’Università, fu attivissimo organizzatore della vita culturale cittadina. Enna gli ha intitolato una strada e il museo, inaugurato nel 1987, dove sono esposte le ricche collezioni di reperti archeologici, dipinti, monete, opere pittoriche, stampe, ecc. PASQUALE ALESSI, maggiore del “9^ Reggimento Puglia, nel 1860 partecipò alla difesa del Regno delle Due Sicilie contro l’esercito piemontese; ferito a Palermo contro i garibaldini, venne decorato da re Francesco II della Croce di Diritto di San Giorgio (Wikipedia).  GIUSEPPE ALESSI (San Cataldo 29/10/1905 – Palermo 13/7/2009), avvocato e politico italiano; è stato sindaco di San Cataldo, membro della Consulta regionale per la compilazione dello Statuto regionale e della Commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto siciliano. Deputato regionale eletto nelle file della Democrazia Cristiana, è stato primo presidente della Regione siciliana (dal 1947 al 1949), carica che ricoprì poi dal 1955 al 1956; dal 1956 al 1959 è stato presidente dell’A.R.S., poi senatore della Repubblica e parlamentare nazionale fino al 1972. È morto a 102 anni nel 2009 ed è sepolto nel cimitero di Caltanissetta. ALBERTO ALESSI (Caltanissetta 30/5/1939), avvocato, politico, figlio di Giuseppe Alessi. Deputato della Repubblica Italiana nelle VIII – X e XI legislature per la Democrazia Cristiana, in seguito alla dissoluzione di quel partito, nel 1994 aderì al Centro Cristiano Democratico. Attualmente collabora con il “Centro studi per l’impegno politico dei cattolici” che ha sede a Bologna ed il cui scopo è quello della rinascita di una nuova DC. ANDREA ALESSI (Alessio, Albania 1425 – Spalato 1505), scultore e architetto, noto come Andrea Alessi di Durazzo. Fu attivo in Venezia, Ancona, isole Tremiti e in Dalmazia.

Rocca

(come Michele Rocca, pittore, esponente del barocco italiano) Rocca, soprannome riferito a capostipiti che abitavano in una fortificazione o nelle sue immediate vicinanze,  deriva dai molti toponimi presenti in tutta l’area italiana, ad esempio Rocca di Neto (KR), Rocca Imperiale (CS), Rocca di Cave (RM), Rocca de Giorgi (PV). La rocca era una costruzione fortificata eretta preferibilmente in un luogo elevato o scosceso a presidio di un territorio. Molti borghi italiani hanno il termine “rocca” davanti al loro nome in quanto costruiti attorno ad una rocca. Derivati e varianti di Rocca sono La Rocca, Rocchesani, Rocchegiani, Rocchesi, Rocchigiani, ecc. Il cognome Rocca ha ceppi consistenti in Calabria (nel catanzarese, nel crotonese, nel cosentino), Lombardia (province di Milano, Lecco, Bergamo, Monza e della Brianza, ecc.), Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, ecc.; in Sicilia è diffuso soprattutto nel palermitano (Palermo, Bagheria, San Mauro Castelverde, Pollina, Balestrate, ecc.), nel. Catanese (Catania, Santa Venerina, Aci Catena, Mascali, ecc.), nel trapanese (Alcamo, Mazara del Vallo, Trapani, Erice, ecc.), nel siracusano (Lentini, Noto, Carlentini, ecc.), nel ragusano (Modica, Ragusa, Vittoria, ecc.), nell’ennese (Enna, Villarosa, Regalbuto, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. Una famiglia (La) Rocca, originaria di Pisa o della Catalogna, ebbe dimora a Ragusa, Palermo, Messina, e possedette i titoli di barone di Musebbi e di San Germano: un Bartolomeo La Rocca, catalano, nel 1398, aveva cittadinanza palermitana. Molti  personaggi provenienti da questa famiglia ebbero incarichi prestigiosi e titoli in Messina, Scicli, Salemi, Palermo. PIETRO MARIA ROCCA (Alcamo 24/8/1847 – 26/8/1918), storico, gesuita, lasciò il sacerdozio e continuò gli studi da autodidatta. Nel 1877 nella ex chiesa di San Giacomo de Spada, ad Alcamo, Pietro Maria Rocca catalogò tutti i libri dei conventi soppressi dal governo dando così origine alla Biblioteca Comunale. Nel corso della sua vita si appassionò alla storia e ai monumenti della sua città e pubblicò decine di testi per i quali ebbe tanti consensi e attestazioni di merito. Alcamo gli ha intitolato il locale Istituto Comprensivo. MICHELE ROCCA (Parma 1671/1751), noto come Michele da Parma o Parmigianino il Giovane; pittore, esponente del barocco italiano, appartenente alla bottega di Pietro da Cortona (1596/1669). Fu attivo soprattutto a Roma; suoi quadri sono conservati nei musei di Prato, Colonia, Baltimora, Londra, Roma, Parigi, Torino, New York e in varie collezioni private. MASSIMO ROCCA (Torino 26/2/1884 – Salò 22/5/1973), noto con lo pseudonimo di Libero Tancredi. Giornalista, da giovane collaborò con vari giornali anarchici o sindacalisti rivoluzionari, successivamente con il quotidiano socialista “Avanti”. Vicino al movimento fascista e a Mussolini, nel 1924 fu eletto deputato nel listone fascista ma, in seguito, fu espulso dal Partito Fascista e dichiarato decaduto dalla Camera dei deputati. Dopo l’8 settembre del 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana. GIUSEPPE ROCCA (Frattamaggiore 28/7/1947), sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico. Dal 1973 collabora con la RAI con sceneggiature e numerosi radiodrammi; per 14 anni nei decenni ’70 e ’80 ha compiuto ricerche antropologiche su “spettacolarità folklorica e religiosità popolare” in collaborazione con la Discoteca di Stato, il Museo delle Arti e Tradizioni popolari, la cattedra di Etnomusicologia della Sapienza e di Antropologia di Salerno. Tiene corsi di scrittura creativa, sceneggiatura e drammaturgia. 

Pregadio

 (come Roberto Pregadio, compositore, musicista e direttore d’orchestra. Pregadio è uno dei tanti cognomi che le istituzioni caritatevoli attribuivano ai bambini abbandonati; avevano quasi tutti significato religioso; in questo caso si tratta di un cognome augurale, “prega Dio, che ti protegga”. E’ un cognome piuttosto raro, diffuso in Sicilia soltanto nel messinese (Gallodoro, Messina, Capri Leone, Pagliara), nel catanese (Aci Sant’Antonio), nell’ennese (Enna); piccoli nuclei sono presenti anche in Lombardia, provincia di Monza e della Brianza (Barlassina, Seveso, Bellusco), e nel Lazio, zona Roma.

Riferimenti storici e personaggi. ROBERTO PREGADIO (Aci Sant’Antonio 6/12/1928 – Roma 15/11/2010), compositore, musicista e direttore d’orchestra, noto al grande pubblico soprattutto per il programma televisivo “La Corrida”, trasmissione radiofonica fino al 1986, poi televisiva. Spalla storica di Corrado e poi di Gerry Scotti: 40 anni di carriera, dal 1968 al 2008. Negli anni sessanta e settanta aveva composto e diretto le colonne sonore di numerosi film, negli anni ottanta aveva formato il sestetto Swing di Roma in collaborazione con Franco Chiari al vibrafono, Baldo Maestri al clarinetto, Carlo Pes alla chitarra, Alessio Urso al contrabasso, Roberto Zappulla alla batteria. Nel 2003, nell’ambito del premio Pippo Barzizza, gli fu assegnato il Trofeo alla Carriera in qualità di arrangiatore e compositore di musica leggera. CARMELA PREGADIO (Enna), medico, scrittrice; laureata in lettere e in medicina, diplomata alla scuola di psicoterapia ipnotica dell’AMISI (Associazione Medica Italiana Studio Ipnosi) di Milano, vive in Lombardia dove ha esercitato prima la professione di insegnante, poi quella di medico. Ha pubblicato la raccolta di poesie «Come una canzone», Libro Italiano, Ragusa, 1995, ora uscito in e-Book per le edizioni Simple; l’articolo «Una paziente particolare» nella raccolta «137 medici raccontano», IMS Italia; il saggio «Ciao Papà», ed. Simple, Macerata, 2009, scritto in collaborazione con la figlia, Sarah Viola, psicologa clinica; «Le verità stravolte: una vita in breve», ed. Simple, Macerata, 2010; “Affresco di famiglia in cinque racconti”, 2014; “La villa”, 2015, “Il ritorno di zia Adelina”,2016; “Si fa presto a dire mamma”, 2018, “Raccolta poesie”, 2109; “Pensieri in rima”, 2019. Ha vinto nella sezione “racconti” il primo concorso di memorie autobiografiche indetto da “Thrinakìa, Le storie in tasca”, Catania, con il racconto “L’isola della malinconia”.

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