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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

Etimologia, origine, significato, diffusione dei cognomi a livello provinciale e regionale: fenomeni migratori. Collegamenti e riferimenti storici sulle famiglie nobili siciliane, tradizioni popolari, personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’arte, della cronaca. “Nomen omen”, locuzione latina che significa “un nome, un destino” o “il destino nel nome”: per i Romani nel nome della persona era indicato il suo destino, appunto “I cognomi come brand”, “marchio” che ti accompagna per tutta la vita, insieme dei valori che nel tempo le generazioni hanno costruito.

Cognomen omen

Le origini dei cognomi: Orlando, De Luca, Messineo, Giordano

Orlando

(Come Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e della città metropolitana)

Il cognome Orlando è un adattamento del nome di origine germanica Hrodland (o Hruodolandus), composto da hrod (fama) e land (terra), e significa “terra famosa”, ma anche “che dà fama, gloria alla sua patria”. Il nome è noto per essere stato portato da Orlando (o Rolando), protagonista del poemi cavallereschi, celebre paladino caduto a Roncisvalle nella lotta contro i Mori.

In Italia ci sono più di seimila famiglie Orlando sparse in 1523 comuni ; il cognome è specifico del centro-sud, in particolare Sicilia, Puglia (zone Lecce - Taranto), Campania (Napoli, Salerno), ma ha ceppi consistenti anche in Lombardia (Milano, Varese), Piemonte (zona Torino), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Lazio (Roma), Veneto, Abruzzo, Friuli -Venezia Giulia, Toscana, Basilicata, Liguria (zona Genova). Nell’Isola il cognome è presente in tutte le province, soprattutto nel palermitano (con 53 comuni, fra cui Palermo, Prizzi, Corleone, Santa Flavia, Terrasini, Bagheria), nel messinese (46 comuni, fra cui Messina, Patti, Oliveri), nel catanese (28 comuni, fra cui Catania, Misterbianco, Paternò, Gravina di Catania), nell'agrigentino (Ribera, Ravanusa, Licata, Canicattì, Agrigento, ecc.), nel trapanese (Alcamo, Trapani, Castelvetrano, Marsala, ecc.), nel nisseno (San Cataldo, Gela, Caltanissetta, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi -  Il ramo siciliano degli Orlando, storica e  nobile famiglia, nota fin dal XV secolo nelle città di Caltagirone, Salemi, Palermo, Alcamo, ebbe numerosi illustri esponenti in vari centri siciliani, fra cui un MATTEO ORLANDO (Carini 1610 – Cefalù 1695) che fu generale dell'ordine dei Carmelitani e vescovo di Cefalù dal 25/6/1674 al 13/11/1695; VITTORIO EMANUELE ORLANDO (Palermo 1860 – Roma 1952) – politico e giurista italiano; deputato, più volte ministro e Presidente del Consiglio dei Ministri dopo la disfatta di Caporetto. Con il fascismo mantenne un atteggiamento possibilista, ma dopo l'uccisione di Matteotti si ritirò a vita privata.; nel 1946 venne eletto alla Costituente e fu senatore di diritto dal 1948 al 1952. Il ramo ligure degli Orlando, famiglia imprenditoriale, originaria di Siracusa ma palermitana di adozione, fu particolarmente importante fra la fine dell'800 e l'inizio del ‘900. Partiti dalla Sicilia, LUIGI ORLANDO (Palermo 1814 Livorno 1896) e i suoi fratelli, si trasferirono a Genova ed ebbero una parte di primo piano nella storia del Risorgimento e nella spedizione dei Mille. Furono attivi nella cantieristica navale italiana, a Livorno, a Genova, a La Spezia; passarono poi alla siderurgia e alla metallurgia. Oggi gli Orlando si occupano di metallurgia, finanza immobiliare, arte, agricoltura. LEOLUCA ORLANDO (Palermo 1/8/1947) – politico e avvocato, sindaco di Palermo al suo quinto mandato (non consecutivo) e, dal giugno 2016, sindaco della città metropolitana di Palermo; dal 2014 è presidente di ANCI Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani). E’ stato parlamentare nazionale nella XI, XV, XVI legislatura, deputato regionale dal 2001 al 2006 ed europarlamentare nella IV legislatura (1994/1999). Fondatore della Rete, è stato coordinatore nazionale dell’Italia dei Valori. ANDREA ORLANDO (La Spezia 8/2/1969), politico, deputato della Repubblica Italiana dalla XV all’attuale XVIII legislatura per il PD. E’ stato ministro dell’ambiente dal 2013 al 2014 (Governo Letta) e ministro della giustizia dal 2014 al 1^ giugno 2018 (Governi Renzi e Gentiloni).

De Luca

(come Cateno De Luca, sindaco di Messina e della città metropolitana)

De Luca e Di Luca sono varianti di un  cognome patronimico (formato dal nome del padre preceduto da “de” o “di”)  che deriva dal nome personale latino cristiano Lucas, proveniente dal greco Lukas, poi modificato  nel volgare italiano Luca che significa “nato all’alba”. Il cognome è anche un etnico, derivato da Lucani, abitanti della Lucania o Basilicata.

De Luca è un cognome molto diffuso in tutt’Italia, presente in 2270 comuni di tutte le regioni, soprattutto in Campania, Lazio, Calabria, Sicilia, Puglia, Lombardia, Abruzzo, Veneto, Piemonte, ecc. In Sicilia è diffuso in tutte le province, in particolare nel messinese (Messina, Milazzo, Patti, ecc.), nel catanese (Catania, Acicastello, Gravina di Catania, ecc.), nel palermitano (Palermo, Giardinello, Altofonte, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Lentini, ecc.), nel trapanese (Alcamo, Gibellina, Paceco, ecc.).

 Riferimenti storici e personaggi. Una famiglia De Luca ebbe a capostipite un Bernardo, signore del castello di Luco nell’Umbria, dal quale discese un Sinibaldo, console di Roma e conte di Luco nel 1586. Divisa in vari rami, questa famiglia si propagò nel reame di Napoli. Vittorio Emanuele II, re d’Italia, nel 1869 concesse al nobile Giuseppe De Luca il titolo di marchese (dicriscito.it). GIUSEPPE DE LUCA (Roma 1876-New York 1950) – baritono italiano che ottenne grandi successi al Metropolitan Opera House di New York.  MARIA ROSA DE LUCA, ricercatrice in musicologia e storia della musica presso l’Università degli Studi di Catania dove insegna Storia della musica. Agli studi sull’opera belliniana ha affiancato la divulgazione delle opere di Vincenzo Bellini. Collabora con la Fondazione Bellini curando la schedatura e la catalogazione di materiali belliniani e parabelliniani custoditi presso biblioteche pubbliche e collezioni private italiane e straniere. E’ autrice di saggi riguardanti l’opera di Mauricio Kegel, Franco Donatoni, Giacomo Scelsi, Luciano Berio, Aldo Clementi, Alfredo Sangiorgi. Ha collaborato al Progetto Bellini 2001 per la redazione del catalogo del fondo musicale del Museo Belliniano. Dal 2011 è direttore della Fondazione Bellini (2015/2019) e componente del Consiglio direttivo e del Comitato scientifico del Centro di Documentazione per gli Studi Belliniani (CDSB). ENRICO (ERRI) DE LUCA (Napoli 20/5/1950), scrittore, traduttore e poeta, ha al suo attivo una vasta serie di scritti di narrativa, saggistica, poesia, traduzioni varie. CATENO DE LUCA (Fiumedinisi 18/3/1972), politico, sindaco di Messina e della citta metropolitana. E’ stato sindaco di Fiumedinisi dal 2003 al 2011 e sindaco di Santa Teresa di Riva dal 2012 al 2017. Deputato regionale per tre legislature: nella XIV eletto nella lista “Movimento per l’Autonomia”, nella XV rieletto nella lista MPA, nella XVII  eletto nella lista “Musumeci presidente – Sicilia Vera Libertas Rete democratica – Unione di Centro”., nel 2018 si è dimesso dalla carica di deputato regionale a seguito della sua elezione a sindaco del comune di Messina. Laureato in giurisprudenza, è autore di alcune pubblicazioni: “Lupara giudiziaria”, “Origini e prospettive dell’Autonomia siciliana”, “Il manuale dell’aspirante amministratore municipale”.

Messineo

(come Antonio Messineo, sacerdote gesuita, già direttore della rivista “Civiltà Cattolica”)

Messineo, etnico greco dei messinesi, Μεσσηναιος, indicava la provenienza della famiglia del capostipite dall’area messinese: è un cognome specifico dell’area dello Stretto (del reggino e del messinese) e del palermitano. Oggi è diffuso in Sicilia e in Calabria, ma anche in Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Campania, ecc. Nell’Isola è attestato soprattutto nel palermitano (Palermo, Petralia Soprana e Sottana, Castelbuono, Bompietro, Castellana Sicula, ecc.), nel catanese (Catania, Aci Sant’Antonio, Mascalucia, Valverde, ecc.), nel messinese (Villafranca Tirrena, Nizza di Sicilia), nel trapanese (Marsala, Erice, Alcamo), nel nisseno (Santa Caterina Villarmosa, Caltanissetta, Marianopoli).

Riferimenti storici e personaggi. Si vuole che questa illustre famiglia abbia avuto a capostipite un Corrado che si dice sia stato capo della guardia di re Pietro D’Aragona. Essa godette nobiltà in Messina, Noto e Palermo. Anche a Malta esiste una famiglia Messineo che vanta discendere dai Messineo di Sicilia e porta (senza alcun diritto) i titoli di barone di Gurafi e di Comichi e di conte (cfr. Heraldrys Institute of Rome)

ANTONIO MESSINEO (Bronte 16/11/1897 – Roma 9/5/1978) , sacerdote gesuita; fu redattore e successivamente direttore della rivista “Civiltà Cattolica”, dove per 47 anni si occupò di filosofia politica e di diritto, specie internazionale, assumendo più volte posizioni di rigorosa difesa del pensiero cattolico tradizionale. Nel 1938 firmò numerosi articoli, revisionati ed approvati direttamente da Pio XI, che combattono apertamente la legislazione razziale emanata da Mussolini. Pubblicò numerosi libri, scrisse anche su diversi periodici, prestò la sua valida opera anche nella direzione della rivista “Idea” ed alla redazione di “Redenzione umana”, organo del Centro di redenzione umana di cui era vicepresidente. Tenne numerose conferenze, partecipò a diversi incontri di studio e, nel 1968, fu inviato da papa Paolo VI alla Conferenza Internazionale di Vienna sul diritto dei trattati. FRANCESCO MESSINEO (Reggio Calabria 2/6/1886 – Appiano Gentile 1/3/1974), giurista, dapprima funzionario del Ministero della P.I., passato, poi, all’insegnamento del diritto civile nelle università di Messina, Ferrara, Macerata, Milano, prima nell’Università Cattolica poi in quella statale. Fondò e diresse il “Foro di Lombardia” e “Banca, borsa e titoli di credito”, fu socio nazionale dell’Accademia dei Lincei. Dopo l’assassinio di Matteotti, si schierò con gli avversari del regime aderendo al “Manifesto degli intellettuali antifascisti” promosso da Benedetto Croce; per questo fu vittima di un’aggressione nella piazza principale di Macerata il 2 luglio 1926. L’importanza del suo contributo alla scienza giuridica italiana è significativamente espressa nel “Manuale di diritto civile e commerciale” che rappresenta il più ampio sforzo di trattazione unitaria del vigente diritto privato. FRANCESCO MESSINEO (Cefalù 13/5/19469, magistrato, ex procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo e capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo: E’ stato docente di diritto civile; nel 2016 è stato commissario straordinario del comune di Trapani.

Giordano

(come Umberto Giordano, compositore italiano)

Giordano deriva dalla cognominizzazione del nome personale medioevale italiano Giordano (latino Jordanus o Iordanus). Etimologicamente Giordano proviene dall’ebraico Jeor (o Jor o Yor, “ruscello”) e Dan (“che  scorre presso Dan”) antica città biblica, oggi Tel Dan. Si tratta del fiume nelle cui acque furono battezzati Gesù e i primi cristiani ad opera di Giovanni il Battista. L’uso di Giordano come nome proprio di persona ebbe inizio negli ambienti cristiani al tempo delle crociate, allorché i crociati portarono in patria ampolle dell’acqua del fiume per battezzare i loro figli. Giordani, cognome meno diffuso, è variante di Giordano, quest’ultimo panitaliano, attestato soprattutto in Campania (nel napoletano, nel salernitano, nel casertano), nel Piemonte (Cuneo, Torino, Alessandria), in Sicilia. 20^ cognome per diffusione in Italia, più di dodicimila famiglie sparse in tutte le regioni: oltre che in quelle citate anche in Lombardia, Puglia, Calabria, Lazio, Liguria, Basilicata, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, ecc. Nell’Isola i maggiori ceppi si trovano nel palermitano (Palermo, Monreale, Lercara Friddi, Misilmeri, Partinico, Carini, ecc.), nel messinese (Messina, Mistretta, Rometta, Saponara, Castel di Lucio, ecc.), nel catanese (Catania, Paternò, Mascalucia, Caltagirone, Misterbianco, ecc.)nell’agrigentino (Canicattì, Ribera, Campobello di Licata, Sciacca, Agrigento, ecc.) nel trapanese (Castellammare del Golfo, Mazara del Vallo, Trapani, Marsala, ecc.), nel nisseno (Caltanissetta, San Cataldo, Gela, Delia, Santa Caterina Villarmosa, ecc.)

Riferimenti storici e personaggi.  FRANCESCO PAOLO GIORDANO (Aidone 19/11/1951) – magistrato, sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Catania. In magistratura dal 1977, è stato giudice al Tribunale di Modica, sostituto procuratore a Catania, procuratore aggiunto e componente della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta. Nella sua lunga carriera si è occupato di alcune importanti inchieste sulla mafia, come quelle sulla strage di Capaci e  via D’Amelio; è stato PM nel processo sull’omicidio Livatino. Dal 2008 è stato procuratore capo di Caltagirone e, dal 2013, procuratore capo di Siracusa. UMBERTO GIORDANO (Foggia 28/8/1867 – Milano 12/11/1948), compositore; studiò a Napoli sotto la guida di Paolo Serrao, già maestro di Leoncavallo, Cilea, Martucci e Mugnone. Arrivò presto alla fama ma l’Andrea Chénier, opera composta da Giordano su libretto di Illica, resta la sua opera più nota arrivata nel 1896 al Teatro della Scala con un clamoroso successo di pubblico e di critica. Anche con le altre successive opere (Fedora, Siberia, Madame Sans-Gêne, La cena delle beffe, Il re, ecc.), Giordano entrò nel repertorio dei maggiori teatri del mondo. Il compositore italiano è inoltre popolare per le famose “arie” tratte dalle sue opere, che restano i cavalli di battaglia per famosi soprani. PAOLO GIORDANO (Torino 19/12/1982), scrittore italiano; nel 2008 ha vinto il Premio Strega con il suo primo libro “La solitudine dei numeri primi”, tradotto in molte lingue e pubblicato in vari paesi europei ed extraeuropei.

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