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AMARCORD1983

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A cura di Alessandro Bisconti e Francesco Sicilia

Un bambino alla Favorita: Palermo-Padova, 25 anni fa l'alba di Del Piero

17 maggio 1992 (6 giorni prima della Strage di Capaci): i rosanero di Di Marzio, impegnati nella corsa salvezza, si trovano di fronte un ragazzino di 17 anni. Sandreani lo scongela a 10 minuti dalla fine: è l'inizio dell'avventura di Pinturicchio

Oggi come ieri. Venticinque anni fa: 17 maggio 1992. Sei giorni prima della Strage di Capaci, Palermo chiude l'ultima settimana prima dell'Apocalisse. E' domenica, fa caldo, e in viale del Fante arriva un pullman bianco. Là dentro c'è un ragazzino di 17 anni, che sta assaggiando per la prima volta il calcio dei grandi. Alessandro Del Piero, non ha ancora le basette e neanche la maglia numero 10 sulle spalle. E' un talentino veneto che sta per muovere i primi passi.

Alla Favorita c'è Palermo-Padova, crocevia fondamentale per la corsa salvezza. I ragazzi di Di Marzio hanno bisogno dei due punti (i 3 erano solo roba inglese all'epoca) per continuare a sperare. I rosanero sono terz'ultimi (ne scendono 4) a quota 29, ma galleggiano in buona compagnia, perché anche Casertana e Lecce sono incollati al Palermo. Il Padova, che si presenta alla Favorita con Bonaiuti in porta e Di Livio a fare su e giù sulla fascia destra, trema: è a 31 punti. Racchiuse in 2 lunghezze ci sono 9 squadre. Insomma, è un finale di campionato favoloso.

I Di Marzio boys però possono contare su un amico che non tradisce: la Favorita. In casa infatti il Palermo è un'armata invincibile, ed è lì che sta costruendo le sue speranze (che crolleranno un mese più tardi). Lo scheletro dei padroni di casa è di livello: Taglialatela in porta, Biffi in difesa, Centofanti uomo ovunque e Rizzolo-Lunerti in avanti. Il Padova crolla a inizio ripresa. Prima Bresciani e poi De Sensi. La legge della Favorita non fa sconti a nessuno. Lo sa anche Sandreani, l'allenatore degli ospiti. Che a dieci minuti dalla fine, sul 2-0 per il Palermo, tenta la carta della disperazione.

Fa chiamare Del Piero, che si sta riscaldando sotto la Sud, per buttarlo nella mischia al posto di Tentoni (Davide, il Tentoni meno famoso). Alessandro, numero 14 sulle spalle, viene preso in consegna da Pullo e Biffi. Tocca pochi palloni, è ancora acerbo, ma è un talento che può esplodere da un momento dall'altro. Se ne accorge la gente della Favorita: Del Piero non passa inosservato, profuma di speranza. Quella speranza che i palermitani perderanno sei giorni dopo. Ma questa è un'altra storia.

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