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Venerdì, 29 Marzo 2024
AMARCORD1983

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A cura di Alessandro Bisconti e Francesco Sicilia

Favorita, 20 anni fa: muore il Palermo dei Picciotti, nasce Andrea Pirlo

I rosanero di Arcoleo sfidano il Brescia di Reja: Biffi si fa male, la squadra si avvia verso la retrocessione. E' la fine di un ciclo. All'improvviso - tra le rondinelle - entra un ragazzino di 17 anni...

Mano nella mano, uniti fino alla fine. Una smorfia di dolore, l'ultimo urlo mentre il Palermo dei picciotti sta tramontando per sempre. E' la fine di un sogno. Anche il capitano, con più fasce e presenze nella storia del club, si è arreso. Domenica di metà febbraio, 20 anni fa: nel giorno di Carnevale questo scherzo stavolta fa male. "Si struppiò pure Biffi", imprecano dalla curva. E' l'ennesimo intoppo nel cuore di una stagione fallimentare. Arcoleo raccoglie quello che è rimasto del suo capitano, che claudicante raggiunge la panchina e abbandona la partita. L'allenatore gli stringe la mano e sembra ringraziarlo. E' finito un ciclo. Palermo - capitale dei sogni - non sogna più. Siamo a metà anni Novanta, quando non c'erano soldi ma tante speranze. 

Il Palermo gioca contro il Brescia in una Favorita semi-deserta, con gli anelli superiori chiusi perché tanto allo stadio siamo in pochi. Le dita di Arcoleo e Biffi restano incastrate per un attimo che sembra consegnato all'eternità. Si passeggia a mano a mano verso la retrocessione, in una stagione partita con altre ambizioni. Si sbriciola il dolce pensiero della A, assente da queste parti ormai da più di 20 anni, e accarezzato qualche mese prima con le serpentine di Vasari e le parate di Berti. 

Eppure quel Palermo, capace fino ad allora di raccogliere 3 vittorie (come oggi, scherzo del destino) sta battendo il Brescia di Reja, lanciato verso la promozione. C'è poco da festeggiare perché la strada verso la Serie C è segnata da tempo. Lo sa anche Biffi, che pure in A ci poteva andare qualche mese prima con un'altra squadra. A 30 anni suonati, capisce che il treno non tornerà più. Idem per Arcoleo. 

I diecimila della Favorita assistono al crollo dei loro simboli, e per vivacizzare il pomeriggio carnevalesco intonano un unico coro contro il portiere avversario: "Zunico è frocio", sulle note di una canzone di successo degli anni Settanta. Mentre Biffi zoppica e guadagna l'uscita, nella panchina del Brescia succede qualcosa. Reja fa entrare un ragazzino di 17 anni che ha un cognome strano e i capelli a caschetto. Fa in tempo anche a segnare il suo primo gol. La punizione con cui beffa Sicignano, all'ultimo minuto, è un'opera d'arte che muore all'incrocio dei pali. Finisce 3-2 per i rosa. Palermo battezza la nascita di Andrea Pirlo. Un fiore piantato nel giardino della Favorita nell'inverno della retrocessione.

N.B. Abbiamo trovato questa splendida foto sul web e provato a capire chi fosse l’autore, siamo pronti a citarlo se dovesse farsi sentire. 

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