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Martedì, 19 Marzo 2024
Salute

Al sole sì ma con il filtro giusto, cosa non deve (mai) contenere una crema solare

La Food and Drug Administration ha condotto uno studio per determinare se i quattro principi attivi (avobenzone, oxybenzone, octocrylene ed ecamsule), presenti in moltissimi prodotti solari vengano assorbiti nella circolazione sistemica una volta applicati

Il sole è il peggior nemico dei palermitani (o quantomeno della loro pelle). In estate, infatti, è bene andare al mare e farsi rapire dalla tanto agognata tintarella soltanto cosparsi di filtro solare. Per questo, prima di esporsi al sole, sarebbe opportuno fare rifornimento di creme solari capaci di proteggerci dai raggi solari e che allo stesso tempo siano prive di sostanze nocive per la pelle. 

I principi attivi delle creme solari 

Le creme solari vengono usate sempre con maggiore frequenza dai palermitani, soprattutto durante la stagione estiva. Così, i professionisti della Food and Drug Administration (FDA), l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha condotto uno studio per determinare se i quattro principi attivi (avobenzone, oxybenzone, octocrylene ed ecamsule), presenti in moltissimi prodotti solari, vengano assorbiti nella circolazione sistemica una volta applicati. Questi quattro elementi fanno parte di una lista di ingredienti già posti sotto la lente di ingrandimento da parte delle autorità americane, sui quali sono in corso altre indagini. 

Da questo studio è emerso che questi quattro principi attivi rimangono in circolo nel corpo per almeno 24 ore dopo l’utilizzo e la loro concentrazione nel sangue continua ad aumentare man mano che l’uso quotidiano persiste. 

  • L’avobenzone è utilizzato all’interno di rossetti, creme, prodotti solari e altri cosmetici ed è in grado di assorbire i raggi ultravioletti in un’ampia gamma di lunghezze d’onda. Ma, essendo un ingrediente solubile, quando l’avobenzone entra in contatto con l’acqua (anche nel caso di pelle umida) forma dei composti organici tossici per l’organismo (come acidi aromatici, aldeidi, fenoli e acetil benzeni).
  • L’oxybenzone è un composto organico usato principalmente come foto stabilizzatore all’interno di protezioni solari e protegge la pelle dai danni provocati dai raggi UV in maniera molto efficace. È stato però dimostrato che l’oxybenzone ha un’elevata capacità di penetrare nella cute, stimolando la produzione di radicali liberi, potenziali causa di tumori, e comportando anche alterazioni al sistema endocrino. L’applicazione di prodotti contenenti questo ingrediente è assolutamente sconsigliata, nello specifico, durante la gravidanza e nei bambini sotto i 2 anni di età. 
  • L’ecamsule è un composto organico che viene aggiunto a molti prodotti solari per filtrare i raggi UVA. Ha poco assorbimento percutaneo e piccoli effetti sistemici, quindi è considerato relativamente sicuro.
  • L’octocrylene è un filtro solare che fornisce protezione dalle radiazioni UVB e UVA corte. Sembra essere, però, un forte allergene che comporta dermatite da contatto nei bambini e soprattutto dermatite da contatto fotoallergica negli adulti. Inoltre sembra che l‘octocrylene venga facilmente assorbito dalla pelle, stimolando la produzione di radicali liberi.

L’importanza di leggere l’etichetta

Per capire meglio se il prodotto solare che abbiamo scelto sia efficace e sicuro per la nostra salute, è importantissimo imparare a leggere le etichette in cui sono riportati ingredienti e altre informazioni essenziali. Ecco allora alcune dritte per capire se quello che hai scelto è il prodotto giusto per te:

  • Il numero di SPF: il fattore di protezione solare (Sun protection factor, SPF) indica il grado di protezione solare che il prodotto fornisce; più l’Spf è alto, più riuscirà a schermare la pelle dai raggi solari.
  • Raggi UVA e UVB: è importante scegliere un filtro solare che protegga sia dagli UVA (i raggi più pericolosi) che dagli UVB. Sulle etichette potresti anche trovare la dicitura IR, cioè infrarossi non c’è un metodo di misurazione ufficiale e standardizzato che ne dia garanzia.
  • Filtri chimici e fisici: i filtri chimici sono composti da ingredienti realizzati in laboratorio e assorbono la luce ultravioletta, convertendola in raggi pericolosi per la pelle; i filtri fisici, invece, vanno a costituire una barriera che riflette i raggi solari. I filtri fisici prevedono l’utilizzo di ingredienti naturali come il biossido di titanio e l’ossido di zinco e sono in assoluto i più sicuri. Proteggono bene ma fanno una patina bianca sulla pelle poco piacevole. Nelle creme solari troviamo solitamente entrambe le tipologie di filtri, tranne i solari bio che contengono principalmente filtri naturali.
  • I derivati di oli minerali e i petrolati (mineral oil, petrolatum, paraffinum) possono essere irritanti e comedogenici (ovvero responsabili di depositarsi all'interno dei pori della pelle portando alla formazione di punti neri e brufoli), ma nelle concentrazioni previste dalla legge il rischio di danni alla pelle non è elevato. 
  • Quando leggi l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) di un cosmetico, ricorda che la prima cosa da tenere in considerazione è l’ordine degli ingredienti: i primi della lista sono quelli presenti in quantità maggiore all’interno della formulazione, mentre gli ultimi ingredienti presenti in etichetta saranno contenuti solamente in tracce od in piccole percentuali

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