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Alla palermitana Valeria Grasso il premio "Women for Women against violence"

L'evento si è svolto a Roma e unisce due grandi temi del mondo femminile: la violenza di genere e quella del tumore al seno. Euridice Axen ha interpretato la storia della testimone di giustizia

C'è anche la palermitana Valeria Grasso tra le donne premiate nell'ambito della quinta edizione di "Women for Women against violence – premio Camomilla", evento unico che unisce due grandi temi del mondo femminile, la violenza di genere e quella del tumore al seno, partendo dalle cicatrici e dai segni indelebili che lasciano nel corpo e nell’anima di una donna.

Ideata e organizzata da Donatella Gimigliano, presidente dell’sssociazione Consorzio Umanitas la kermesse, diretta da Antonio Centomani e magistralmente presentata da Arianna Ciampoli e Livio Beshir, ha avuto l’obiettivo anche di sostenere il progetto Valigia di Salvataggio" dell’associazione Salvamamme sostenuto dalla Regione Lazio, pensato per rispondere alle richieste delle tante donne in fuga vittime di violenza.

"Da paziente oncologica ho pensato che violenza sul corpo di una donna non fosse solo quella di un uomo, ma anche quella di un tumore, che genera gli stessi effetti devastanti e che, comunque, finisce col segnarti in maniera indelebile, dentro e fuor", spiega Donatella Gimigliano, che ha voluto intitolare il suo premio col nome Camomilla, una creazione appositamente realizzata dal maestro orafo Michele Affidato, ispirandosi al fiore che in fitoterapia viene utilizzato per rinvigorire piante malate e che rappresenta quindi la solidarietà, la forza e il coraggio nei momenti difficili. Donne unite per le donne, quindi, anche per ricordare che il tumore al seno, nel nostro Paese, è il big killer più letale e più frequente del genere femminile e principale causa di mortalità oncologica. E per ricordare che ogni anno, in Italia, oltre 100 donne vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle. Violenza che, per una donna, non è soltanto una minaccia di morte, ma anche una ferita all’immagine di sé, alla sua femminilità, sessualità e maternità. L’evento, diretto da Antonio Centomani e aperto dal violino elettronico del magico Andrea Casta, ha raccontato storie di donne in rinascita che hanno saputo esorcizzare la terribile esperienza con la violenza mettendosi a disposizione delle altre donne e assegnato il prestigioso riconoscimento anche a personalità che si sono distinte per il loro impegno sui due temi.

Con il contributo di interpreti straordinari sono state raccontate le storie delle siciliane Barbara Bartolotti (introdotta da una favolosa Maria Rosaria Omaggio), vittima di una brutale aggressione durante la quale ha perso il figlio che portava in grembo, premiata da Valeria Marini e di Valeria Grasso, la cui storia è stata interpretata da Euridice Axen. Barbara Bartolotti, con le sue cicatrici, su corpo, volto e anima, non è riuscita più a trovare lavoro e vive divulgando la sua storia con l’associazione "Libera di vivere", con la quale spera di dare un supporto alle donne vittime di violenza, mentre Valeria, "donna dello Stato" come ama definirsi, con la sua coraggiosa denuncia ha fatto arrestare 25 persone del clan Madonia e ora si occupa di Beni Confiscati alla Mafia, ed è stata premiata da Marco Minicucci, comandante legione carabinieri Lazio.

Gli altri premiati dell'edizione 2019 sono stati Francesco Samengo (Presidente Unicef), l’attivista mondiale Leyla Hussein (che ha ricevuto il riconoscimento da Carmen Pisano owner Acaia Medical Center), amministratore delegato di Hawa's Haven e ambasciatrice globale di The Girl Generation, attualmente impegnata in 10 paesi africani contro le mutilazioni genitali femminili, Benedetta Rinaldi (membro della consulta nazionale femminile LILT), Valter D’Errico, per il corto “Il Giorno più Bello”, sul palco affiancato dai due interpreti Caterina Milicchio e Gianclaudio Carretta, Manuel Finotti, autore della canzone “Ti ho creduto” di Giordana Angi, finalista ad Amici, Elena Sorrentino (che è stata premiata da Paola Ferrari), autrice del libro “Io, il Cancro e la Maggica” introdotto da Anna Vinci. Grandi emozioni ha regalato il giovane Carmine Ammirati (premiato da Enrica Bonaccorti), orfano del Femminicidio, che ha dedicato alla mamma scomparsa, per voce di Vincenzo Bocciarelli, una toccante poesia e, affiancato da Antonio Balsamo e Alina Camisano, un passo di danza con le coreografie di Andrè de la Roche. Assieme a Carmine il riconoscimento, consegnato da Barbara Bouchet, è andato alla Presidente dell’associazione Edela, Roberta Beolchi, impegnata ad assistere gli orfani del femminicidio. Non sono mancati momenti di intrattenimento con uno straordinario Antonio Mezzancella (vincitore di Tale e Quale Show 2018), e un esilarante Antonio Giuliani. Al termine dell’evento per tutti gli ospiti un dinner buffet con eccellenze a kilometro zero curato da Coldiretti e Federcuochi Lazio, capitanati da Alessandro Circiello e coordinati da Bruno Brunori e uno staff di 4 straordinari chef.


 

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