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Sole, pioggia e "pane cunzato": da Cinisi a San Vito pagaiando in sup

L'avventura di due amici per la pelle (nati nello stesso giorno e nella stessa clinica) che partiti da Magaggiari hanno percorso in mare 50 chilometri (a tappe) fino a raggiungere la località trapanese. "Abbiamo unito l'amore per lo sport a quello per la natura"

Nelle giornate d'estate, quando il mare è calmo e il sole tramonta tardi, sembra di poterlo toccare. Dalla spiaggia di Magaggiari il faro di San Vito Lo Capo appare infatti vicino più che mai. Eppure, da Cinisi, quella torre bianca che solletica i sogni dei romantici è distante quanto basta per essere raggiunta viaggiando. Trenta miglia nautiche, poco più di 50 chilometri, che due giovani palermitani hanno voluto percorrere intavolando, è il caso di dirlo, un'avventura. 

Gioacchino Migliore e Gabriele Pizzo, il 7 e l'8 di Cinisi, sono i due amici per la pelle - nati lo stesso giorno e nella stessa clinica, il 27 aprile dell'85 - che hanno deciso di partire da casa, il paesino di Peppino Impastato, per raggiungere San Vito Lo Capo col sup - tecnicamente lo "stand up paddle", una variante del surf in cui si sta in piedi su una tavola -. Hanno dormito in spiagga nel sacco a pelo, pagaiato senza sosta anche sotto la pioggia e infine, dopo 3 giorni di navigazione, raggiunto la meta. 

Da Magaggiari a San Vito col sup

Dopo un mese di allenamento, seguiti dal coach Dario Reina, hanno abbozzato un percorso e sono partiti per l'avventura. Dalla spiaggia di Magaggiari hanno raggiunto Trappeto, da Trappeto verso Scopello alla scoperta delle calette meravigliose dello Zingaro e da lì dritto fino a San Vito Lo Capo. Tra colazioni tipiche (non hanno resistito al pane cunzato di prima mattina), tuffi in acque cristalline e notti sotto le stelle, i due ragazzi hanno documentato tutto da una prospettiva inedita. 

Gioacchino Migliore è infatti un videomaker, mentre Gabriele Pizzo un appassionato di fotografia. "L'obiettivo del viaggio è semplice - spiegano i ragazzi a PalermoToday -. Unire l'amore per lo sport a quello per la natura, scoprire le bellezze del nostro territorio che spesso abbiamo sotto gli occhi e non apprezziamo. Mangiare le tipicità, godere appieno della fortuna che ha chi è nato in questa terra meravigliosa e ha il dovere di fare conoscere al mondo". 

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