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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Classifica della qualità della vita, Palermo in caduta libera

I risultati dell’indagine di ItaliaOggi-Università la Sapienza di Roma. Nove le "griglie" che hanno guidato l'analisi del territorio: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita

Palermo in caduta libera, Bolzano ancora una volta in cima alla classifica della qualità della vita in Italia, seguita, come l’anno scorso, da Trento e Belluno. Sono i risultati dell’indagine di ItaliaOggi-Università la Sapienza di Roma, oggi in edicola, che fotografa anche quest’anno modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle province e nelle principali aree del Paese. Sono nove le "griglie" che hanno guidato l'analisi del territorio: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base. Male Palermo che occupa la posizione numero 106. Maglia nera alla calabrese Vibo Valentia, in coda alla classifica in compagnia di Catania, Napoli, Siracusa e appunto Palermo.

Il capoluogo siciliano viene definito da ItaliaOggi tra le città "in caduta libera" (nonostante "mantenga" la stessa posizione di un anno fa) insieme ad altre realtà come Roma, Firenze, Bari, Catanzaro l'Aquila e Venezia. Roma scivola dal 67esimo all’85esimo posto della classifica, mentre Milano passa dal 57esimo al 55esimo. Le migliori performance sono delle "piccole". Le località della provincia, con i loro ritmi più lenti e con le dimensioni più a misura d'uomo, con la maggiore cura del territorio e la buona amministrazione, sono di nuovo in testa, come l'anno passato d'altra parte. Ottime le posizioni di Siena, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio, Treviso e Cuneo. Treviso, in particolare, risulta la provincia più sicura d’Italia; Trento, Bolzano e Bologna le realtà più positive per affari e lavoro; Parma, Siena, Trento e Piacenza quelle con la migliore offerta finanziaria e scolastica; Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente "sistema salute".

Come si vive in Italia? Nell'insieme, un po' meglio: nel 2018 sono infatti 59 su 110 le province in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017: si tratta del migliore dato registrato negli ultimi cinque anni. Stabile la situazione del Nord-Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramento quella del Nord-Est e del Centro (Roma a parte)

"Palermo al 106 posto ( come l’anno precedente) emerge tra le città con qualità della vita pessima - ha commentato Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale e leader de I Coraggiosi -. Non è una classifica delle opposizioni, ma il report annuale che confronta su indicatori standard‘s tutte le città d’Italia. Il dato dimostra più chiaramente di mille parole che si possono spendere milioni di euro tra “manifesta 12” e avere l’opportunità di essere capitale italiana della cultura (sotto nostra verifica le assegnazioni e ricadute), ma se non gestisci i servizi riorganizzandoli e modernizzandoli, se non allinei i conti dei bilanci secondo efficienza e se non attrai investimenti riqualificando il territorio per aumentare le entrate e creare occupazione, passando ovviamente per semplificazione e trasparenza (?) amministrativa, i risultati si vedono. Siamo ancora gufi e sfascisti? O siamo semplicemente quelli che desiderano una città più vivibile?".

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