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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il pane con la milza per i detenuti: Nino 'u Ballerino in carcere

Lo "street food chef" palermitano è stato protagonista a Enna: "Nella vita tutti commettiamo errori, più o meno gravi - ha detto - ma anche chi sbaglia ha diritto a un’occasione di riscatto"

Una giornata all’insegna del cibo di strada, tra aneddoti, racconti di vita vissuta, momenti di intrattenimento e riflessione. Lo street food chef Nino ‘u Ballerino oggi è stato protagonista a Enna, nel carcere “Luigi Bodenza”, dove ha tenuto un incontro per i detenuti. Non è la prima volta che il più importante esponente del cibo di strada palermitano nel mondo organizza eventi e iniziative presso case circondariali e istituti penali per minorenni: una vicinanza, quella manifestata nei confronti dei ristretti, che Nino ha sempre ribadito pubblicamente.

“Lungo il percorso della vita tutti commettiamo errori, più o meno gravi - afferma - ma anche chi sbaglia ha diritto a un’occasione di riscatto: il senso della mia presenza accanto ai detenuti è che la solidarietà non deve mai venire meno, neppure nei confronti di coloro che hanno compiuto azioni sbagliate per le quali, giustamente, scontano una pena”.

Oggi Nino è arrivato in carcere insieme al suo staff e , in un’area appositamente allestita per l’occasione, si è esibito in un cooking show preparando dal vivo prodotti tipici. A seguire un momento formativo e culturale con una lectio magistralis dedicata allo street food tenuta dallo stesso Nino: il maestro ha raccontato ai detenuti e agi altri partecipanti la storia dei prodotti che lo hanno reso famoso, dal pane con le panelle e le crocchè fino alla celeberrima focaccia con la milza.

"Ho raccontato la mia esperienza personale - ha detto - quella di un uomo che ama il lavoro che svolge e spera, attraverso la propria attività, di potere offrire un esempio positivo a chi sperimenta a vario titolo situazioni di disagio”. A conclusione della mattinata infine una degustazione dei prodotti brand. “Il mio ringraziamento va a tre donne speciali e sensibili – conclude Nino – che hanno reso l’iniziativa possibile: il direttore del carcere Letizia Bellelli, il direttore dell’area trattamentale Cettina Rampello e Barbara Corrao, che ha organizzato l’evento”.

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