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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il graphic novel “Libero Grassi, cara mafia io ti sfido” torna con una nuova edizione

In tutte le edicole italiane da martedì 16 giugno 2020 storie antimafia raccontate a fumetto grazie alla collaborazione tra Round Robin editrice, Paper First e Becco Giallo

In tutte le edicole italiane, da martedì 16 giugno 2020 - per la collana #chiedichieranoglieroi in allegato con Il Fatto Quotidiano - storie antimafia raccontate a fumetto grazie alla collaborazione tra Round Robin editrice, Paper First e Becco Giallo. Il volume su Libero Grassi, ottava uscita della collana ancora disponibile su primaedicola.it, è curato da Raffaele Lupoli e Laura Biffi con i disegni di Riccardo Innocenti. Gli autori ripercorrono la vicenda del coraggioso imprenditore siciliano che si è ribellato al pizzo, inaugurando per tutta la Sicilia una stagione nuova di lotta al racket.

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“Non sono pazzo, non mi piace pagare. Io non divido le mie scelte con i mafiosi”; E' l’1 aprile 1991 e in diretta tv Libero Grassi, industriale tessile proprietario della Sigma di Palermo, racconta la sua vicenda di imprenditore che rifiuta di pagare il pizzo alla mafia. Il caso varca i confini della Sicilia e diventa di dominio nazionale. Il 29 agosto alle 7.30 muore in un agguato per mano di Salvo Madonia, figlio del boss del quartiere San Lorenzo. Lo ammazza perché può essere un “cattivo esempio” per gli altri commercianti. Potrebbero alzare la testa anche loro. Libero Grassi quella mattina di vent’anni fa viene ucciso due volte: da cosa nostra e dall’indifferenza dei suoi colleghi imprenditori. Lo hanno lasciato solo e sopportato con fastidio. Poi arriva il 1992, con le stragi di Capaci e via D’Amelio.

L’indignazione popolare divampa. Per un po’; la reazione sembra sopita ma gradualmente i commercianti palermitani escono dall’angolo, si alleano e seguendo l'esempio di Libero Grassi denunciano gli estorsori. Nasce Addio Pizzo e poi l’associazione antiracket Libero Futuro. Ci sono i processi e le condanne. La strada è in salita, ma ormai non si può più tornare indietro. Il seme della ribellione di Libero Grassi è germogliato. Perché se “un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”, un popolo che ritrova la sua dignità è più forte di qualsiasi mafia.
 

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