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Cous Cous Blues, i gialli scritti al cellulare che raccontano la Sicilia

“A Iachìno Bavetta una cosa piaceva insieme al mare, a sua moglie Carmela e alla dannazione di avere per compare uno pillicuso come Gerlando: mettersi ai fornelli per friggere melanzane, cucinare una pasta coi ricci appena pescati o calare due spaghetti al sugo con l’aroma del basilico che profumava tutta la casa”.

Sono qui alcuni degli ingredienti che il giornalista Dario La Rosa, palermitano del 1980, ha messo dentro al suo “Cous Cous Blues”, un trittico di racconti gialli che attraversano mezza Sicilia e affondano fra i suoi luoghi e i suoi sapori.

Una sfida, quella dell’autore, che passa dalla prestigiosa piattaforma editoriale Bookabook. Sarà infatti il pubblico a decretare il successo del libro e la sua possibilità di raggiungere concretamente gli scaffali delle librerie italiane.

Come fare? Prenotando una copia cartacea o digitale da questo link (https://bookabook.it/libri/cous-cous-blues/). Un modo innovativo di fare editoria che consente ai lettori di avere subito in mano le bozze dell’intera storia e poi ricevere a casa la copia ordinata se le storie avranno incontrato il gradimento dei lettori. Ma andiamo a Cous Cous Blues, un libro interamente scritto con il telefonino “davanti al mare, in montagna e nei momenti di libertà”. 

Le storie hanno i seguenti titoli: “Le panelle di Tanino Speciale”, in cui il protagonista Iachìno Bavetta si troverà a districarsi con un caso tutto Made in Palermo; “La pasta coi ricci di Iachìno Bavetta”, con un omicidio da risolvere fra le splendide acque dell’isola di Favignana e infine “La salsiccia al pepe rosa del signor Politi”, nello splendido scenario di Alcara Li Fusi, sui Nebrodi.

Storie fresche e con tanta ironia che potranno appassionare i lettori in cerca di una nuova come letteraria che abbia il gusto della Sicilia. Il protagonista e il suo collega Gerlando, sono infatti gli autori di una rivista satirica che darà l’incipit alla prima storia e che poi accompagnerà il lettore con articoli che indagano sulle consuetudini siciliane con sottile ironia.

A far compagnia a Iachìno c’è la moglie Carmela, che parla con metafore profonde legate spesso alla buona cucina dell’Isola e anche il bassotto Arturo, fidato compagno, che sarà di fondamentale importanza per la risoluzione di uno dei casi.

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