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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dai ristoranti delle navi da crociera ai più bisognosi, Costa e Banco alimentare insieme anche a Palermo

Tutte le settimane i piatti preparati e non serviti agli ospiti saranno sigillati, etichettati e consegnati ai volontari che li porteranno alla Missione San Francesco dei Frati Cappuccini

Che fine fanno i pasti preparati, ma non serviti, a bordo delle navi da crociera? Da un anno, grazie a un accordo tra Costa e Fondazione Banco Alimentare Onlus, gli alimenti vengono distribuiti a organizzazioni locali che forniscono assistenza a persone in difficoltà e da oggi anche Palermo è entrata nel programma di donazione. 

In 12 mesi le porzioni donate sono state quasi 50.000. A segnare l'avvio dell'iniziativa anche nel capoluogo siciliano è stato l'arrivo in porto della Costa Fascinosa.

Per la stagione Costa Fascinosa farà scalo a Palermo tutti i martedì. Ogni lunedì precedente l’arrivo della nave a Palermo, al termine della cena, verranno raccolti tutti i piatti preparati nelle aree ristorazione e non serviti agli ospiti, i così detti “ready to eat”. I pasti saranno riposti in appositi contenitori di alluminio, sigillati ed etichettati per garantirne la tracciabilità, e poi conservati nelle celle frigorifere di bordo. La mattina seguente, dopo l’attracco della nave al porto di Palermo, i contenitori saranno sbarcati e consegnati ai volontari del Banco Alimentare, che li porteranno alla Missione San Francesco dei Frati Cappuccini di Palermo che offre una media di oltre cento pasti al giorno.

“Tutto è cominciato nel luglio 2017 a Savona, e oggi siamo riusciti a estendere il progetto nel Mediterraneo sia nel nostro Paese, a Civitavecchia e Bari, sia oltre i confini italiani, a Marsiglia. Il nostro impegno è sempre rivolto alla promozione di una maggiore consapevolezza sul valore del cibo, uniti nella lotta contro lo spreco alimentare insieme ai nostri ospiti e lo staff Costa. Oggi celebriamo un nuovo e importante traguardo che ci sprona a fare sempre di più, un ottimo modo per festeggiare i 70 anni di Costa - spiega Stefania Lallai, Sustainability e External relations director di Costa Crociere - . Stiamo studiando la strada migliore per far evolvere questo progetto contestualmente al suo continuo ampliamento, che ha quale valore cardine il garantire alle comunità beneficiarie, laddove possibile, la continuità delle donazioni durante tutto l’arco dell’anno”.

“Essere qui, dopo questo primo intenso anno di attività, pronti ad aggiungere la tappa di Palermo agli altri porti attivi in Italia e  in Europa, ci riempie di orgoglio - dice Giuseppe Parma, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare onlus. - Questo progetto, modello e buona pratica di economia circolare, rappresenta un percorso concreto per costruire un’alternativa al degrado attuale e alla cultura dello scarto, ma anche al pessimismo e all’inazione. La partnership con Costa Crociere ci ha permesso di costruire un reale processo di cambiamento, contribuendo alla crescita di una nuova cultura della sostenibilità in questo settore”.

“Palermo è per Costa uno dei principali simboli della bellezza, della cultura e della tradizione gastronomica dell’Italia. I 51 scali programmati per il 2018 e i 45 previsti per il 2019 dimostrano quanto teniamo a questa città e quanto desideriamo venga conosciuta dalla nostra clientela internazionale, che infatti la apprezza per tutto quanto sa offrire. Non potevamo quindi che scegliere Palermo per festeggiare un anno di attività del nostro programma, un’esperienza che stiamo facendo crescere e che ci sta facendo crescere - sottolinea Giuseppe Carino, vicepresidente Guest Experience di Costa Crociere -.  Un percorso realizzato grazie al lavoro di squadra a bordo e a terra, insieme al supporto di una rete di partner importanti come Banco Alimentare, l’Agenzia delle Dogane, la Sanità marittima e tutti quegli attori che continuano a rendere possibili questi risultati”.

“Questa iniziativa - ha commentato  Fra Domenico Spatola della Missione San Francesco - è una lodevole iniziativa che rende più umano e vero il sentimento di solidarietà che ci accomuna nel migliorare la qualità della vita di tutti i meno abbienti. È ciò che ci onora e rende meritevole la nostra umanità. Ogni giorno facciamo tanti sacrifici per riuscire ad assicurare un pasto a coloro che sono nel bisogno e una fetta di carne la domenica. Quando i nostri assistiti assaggeranno le prelibatezze donate da Costa Crociere attraverso il servizio di Banco Alimentare sono certo che per loro, ogni martedì, sarà giorno di festa”.

La programmazione di Costa Crociere nello scalo siciliano, continuerà nell’autunno 2018 e nel 2019 con Costa Diadema e nuovamente con Costa Fascinosa.

La donazione delle eccedenze alimentari residue, gestite attraverso la collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus, rientra nell’ambito dell’iniziativa "4goodfood" attraverso cui Costa ha deciso per prima di rivisitare il tema del cibo in chiave sostenibile. Grazie al suo approccio integrato che parte dai processi di preparazione dei piatti e arriva a rendere direttamente protagonisti ospiti ed equipaggio, "4goodfood" è stata recentemente premiata con il prestigioso Seatrade Award per la categoria Corporate Social Responsibility. Da oltre trent’anni Il Seatrade Award premia i risultati e le innovazioni destinate a guidare il futuro dell’industria crocieristica, riconoscendo l’eccellenza del settore marittimo internazionale. 

“Il progetto Costa Crociere, con la collaborazione di Banco Alimentare, è un esempio di come la Legge 166 rappresenti un terreno fertile su cui sono nate esperienze positive, strutturate e ripetibili nel tempo. Un progetto come questo coniuga sapientemente solidarietà, riduzione dell'impatto ambientale, motivazione del personale ed educazione a un consumo consapevole da parte dei cittadini. – sottolinea l’onorevole Maria Chiara Gadda, promotrice e relatrice della legge 166/2016 a favore delle donazioni di eccedenze alimentari -. Questo è un grande esempio di come, con la giusta determinazione e i nuovi strumenti offerti dalla Legge, si possano superare ostacoli burocratici e alimentare il circuito virtuoso della sostenibilità”.

 
 
 

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